E’ stato pubblicato il file audio da cui è partita l’inchiesta sul Vaticano che ha portato al licenziamento del cardinale Becciu e all’arresto della sua “dama”, Marogna. A renderlo pubblico è stato il quotidiano Corriere della Sera, che ha svelato la conversazione fra il broker Gianluigi Torzi, il dirigente della segreteria di stato, Fabrizio Tirabassi, e infine, Enrico Crasso, colui che gestiva le finanze papali ai tempi di Wojtyla. I tre, come scrive il quotidiano di via Solferino, stanno discutendo animatamente di soldi e di affari. «Tu lo sai – le parole di Tozzi – che su questa operazione c’ è tutto il mondo, sì? Ci sono i servizi vostri, i servizi inglesi… questa cosa va fatta come ti dico io e nessuno si fa male, perché non è che Gianluigi è caduto dal cielo e vi ha salvato l’operazione». L’operazione di cui parlano è quella che poi venne alla luce soltanto nell’ottobre del 2019, riguardante il famoso palazzo di Londra, il cuore dell’inchiesta della magistratura dello stato della Chiesa.



SCANDALO VATICANO, L’AUDIO CHOC: “HO IL BONIFICO…”

Secondo il Corriere della Sera, nel file audio emerso i toni sono alti, e il trio sta sicuramente negoziando, in quanto ci sarebbero in ballo milioni di euro. Il problema è che qualcuno di nascosto sta registrando tutto, molto probabilmente con un telefono cellulare. «Fabbrì – le parole del broker – ma sai quanti ca*zo di milioni ho guadagnato in vita mia, io? Porc…». Si starebbero riferendo ai soldi riservati della Segreteria di Stato che vengono alimentati dalle offerte dei fedeli, il cosiddetto Obolo di San Pietro, e la conversazione è datata 19 dicembre 2018, due settimane prima che ci si accordasse con il finanziere Raffaele Mincione e venne rilevato il 100% del palazzo londinese. «Tu mi hai salvato il culo – le parole di Tirabassi riferendosi a Torzi, colui a cui era stata affidata la manovra finanziaria – di fronte a un’ operazione di cui… non ero responsabile de’ sape’ cose… e a differenza di tutti non ho preso niente». Tirabassi però mette in guardia i due interlocutori: «Siamo di fronte alla possibilità – spiega – che da qui all’ inizio del prossimo anno sia tutto centralizzato e questo significa che perdiamo noi il controllo come Segreteria… questo non va bene nei tuoi confronti…». In ballo il fatto che Torzi si sia autoassegnato mille azioni di Gutt, la società del Lussemburgo che ha rilevato il palazzo, azioni che valgono il 3% del capitale e che gli permettono di gestire lo stesso immobile. «Quale potrebbe essere una possibile… per riconoscerti il lavoro che hai fatto?», dice Tirabassi a Torzi e questi replica: «Dammi 10 milioni e me ne vado; dammi 8 milioni, che caz*o ti devo dire Sì, comunque me ne vado… Se mi dai 2 milioni ti dico “mi hai ca… in mano” perché ne ho dati tre e mezzo solo a… C’ è il bonifico! Ti faccio vedere!». Questo resta uno dei passaggi chiave dell’intercettazione: «Ce l’ ho qua il bonifico – prosegue – non è che sto’ a di’ cazzate… con Ubs. Oggi se piglio 10 milioni me ne porto a casa 3 o 4».



SCANDALO VATICANO, CRASSO: “VIENI LIQUIDATO CON 6-8-10 MLN”

A quel punto interviene il terzo uomo, Crasso, che secondo Il Corriere della Sera sarebbe colui che ha registrato il tutto: «Fate domani un’ assemblea in cui si decide che la Segreteria acquisisce il 100% del veicolo, tu (Torzi, ndr ) vieni liquidato con 6-8-10 milioni, quello lo stabilisce un contratto…». I tre si lasciano senza accordo, ma da quel giorno “lo sconosciuto finanziere molisano – scrive ancora il giornalista – terrà in scacco la Segreteria fino a maggio 2019 quando incasserà 15 milioni”. Secondo gli inquirenti, quella di Torzi sarebbe stata un’estorsione, e proprio per questo venne arrestato a giugno e poi liberato dopo 8 giorni, avendo chiarito la propria posizione.

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