Capitolo Pfizer, puntata numero 2: dopo l’interessante reportage de “Il Tempo” della scorso 24 marzo sul progetto di Pfizer – la multinazionale USA che con la tedesca BionTech ha messo a punto il primo vaccino anti-Covid – di portare alla terza dose la campagna vaccinale e di ipotizzare una vaccinazione simile a quella influenzale (ovvero da ripetere ogni anno), oggi il direttore del “Tempo” Franco Bechis riporta della particolare “crociata” che Vaticano, vescovi Usa e associazioni americane intendono portare avanti contro la Big Pharma di vaccino e Viagra. Il dato centrale di questa seconda “puntata” è 3 miliardi e 750 milioni di dollari: si tratta dell’utile netto sui vaccini che nel 2020 Pfizer può vantare e che sarà punto di partenza della prossima assemblea generale annuale di Pfizer Inc. prevista per il 22 aprile 2021.
«Invece di pensare a come fare lievitare il prezzo delle dosi per il 2022 come immaginano i top manager pregustandosi nuovi utili miliardari, è ora di mollare i brevetti per chi quelle fiale non può comprare», è questo il piano che centinaia di associazioni Usa vicini alla Conferenza Episcopale americana (non senza l’appoggio e via libera della Santa Sede, aggiunge Bechis) stanno adottando per “irrompere” alla prossima assemblea. Come raccontano i media Usa, da tempo quelle stesse associazioni hanno acquistato pacchetti di azioni di Pfizer e ben 17 di loro hanno costituito un gruppo che possa intervenire direttamente alla riunione annuale della multinazionale del farmaco.
LA “CROCIATA” CONTRO LA MILIONARIA PFIZER
Come ha scoperto ancora Bechis, tra questi 17 gruppi ve n’è uno in particolare direttamente dipendente dalla Congregazione del Santo Rosario delle suore dominicane, o altri due con colossi della sanità privata cattolica (Trinity Health e CommonSpirit Health). E così anche altri gruppi e investitori di ispirazione cristiana che vogliono porre sul banco degli “imputati” i manager di Pfizer e i guadagni extra-lusso nel pieno della pandemia: seguendo la scia di quanto Papa Francesco va dicendo da mesi, i gruppi cristiani cercheranno di influenzare l’assemblea di Pfizer per porre un freno alle disuguaglianze che si stanno già creando a livello di popolazione americana e non solo. Non solo, secondo i protagonisti della “crociata” – fonti del Tempo – per frenare l’ascesa di Pfizer oggi «esiste un consenso fra gli esperti di salute pubblica sul fatto che un accesso diffuso ed equo alla vaccinazione COVID-19, anche nei paesi a basso e medio reddito, sia necessario per arrestare la progressione della pandemia, prevenire l’emergere di varianti, rivitalizzare l’economia globale e consentire un ritorno alle attività pre-pandemiche».
In assemblea porteranno avanti dunque la tesi secondo cui «Un accesso iniquo avrebbe gravi conseguenze economiche». Stando allo studio commissionato dalla Camera di commercio internazionale, «una distribuzione ineguale del vaccino COVID-19 potrebbe costare all’economia globale oltre 9 trilioni di dollari, con i paesi ricchi che si assumono la metà di tale costo. Più un’economia è aperta, maggiore è la sua potenziale perdita economica a causa della disuguaglianza globale dei vaccini. Gli Stati Uniti, in quanto grande economia aperta connessa a livello globale, potrebbero perdere $ 1,3 trilioni, o il 6,5% del PIL nel 2021 se i vaccini COVID-19 non fossero distribuiti in modo più equo nei paesi a basso e medio reddito». Di contro la maggioranza di Pfizer resta sulla linea principale dei fondi pubblici che hanno aiutato e non poco lo sviluppo della ricerca in grado di portare in pochissimi mesi un vaccino innovativo (a mRna) che possa combattere efficacemente il Covid-19. In definitiva, la campagna sostenuta dal Vaticano proverà a inchiodare i vertici Pfizer su questo semplice punto: «sospendere fino a quando non sarà vaccinato tutto il mondo “la proprietà intellettuale” sul vaccino, condividendone invece gratuitamente la produzione». In questo modo tra l’altro, sostiene Moody’s Investor Service, la stessa Pfizer ne guadagnerebbe in reputazione e legislazione favorevole nel prossimo futuro.