Il Vaticano ha deciso di trasferire i documenti presenti nella nunziatura di Hong Kong, nelle Filippine, dirottando poi il materiale a Roma. A darne notizia è Il Corriere dell Sera, in un articolo a firma Massimo Franco in data 30 luglio, sottolineando come il trasferimento sia avvenuto nonostante accordo con la Cina. Una notizia che sarebbe divenuta di fatto pubblica a seguito dei presunti attacchi hacker da parte della Repubblica popolare cinese, scrive Il Giornale citando i colleghi del CorSera, nei confronti di alcuni server riconducibili alla Santa Sede. Il trasferimento sarebbe avvenuto durante l’estate del 2019, prima che le proteste di Hong Kong prendessero piede, e tale notizia pone una domanda lecita: quali sono i reali rapporti fra lo stato della Chiesa e la Cina, dopo lo storico avvicinamento degli ultimi anni operato grazie a Papa Francesco? Bergoglio ha fatto tanto per avvicinarsi al Dragone, e dopo essere stato riconosciuto come autorità religiosa legittima, aver istituito nuove diocesi e aver creato nuovi vescovi, vorrebbe ora volare a Pechino in un viaggio ufficiale.
VATICANO TRASFERISCE DOCUMENTI DA HONG KONG, I DETTAGLI
Peccato però che la pandemia di coronavirus in corso rischi di compromettere questo avvicinamento importante fra le parti. La sensazione, riporta ancora Il Giornale citando il Corriere della Sera, è che “si voglia optare per un rinnovo, in attesa che tempi migliori consentano una verifica effettiva. Per quanto in queste ore, tra le mura leonine, circolino anche voci opposte”. Come è ben noto il patto stipulato fra la Cina e il Vaticano venga osteggiato dal fronte più tradizionalista, che vorrebbe appunto che la Chiesa Cattolica si opponesse al presidente Xi Jinping, ma proprio il trasferimento di documenti potrebbe di fatto far capire come i rapporti fra le due potenze non siano così idilliaci. “Altrimenti perché – si domanda ancora Il Giornale – in fondo, temere le conseguenze dell’intervento della Cina ad Hong Kong?”.