VEDOVA LUCIO BATTISTI ASSOLTA IN APPELLO: COS’ERA SUCCESSO

Non calunniò la vicina di casa, per questo la vedova di Lucio Battisti è stata assolta: il fatto non sussiste per i giudici della terza sezione penale della Corte d’Appello di Bologna. È stata ribaltata la sentenza di primo grado, con cui il giudice del tribunale di Rimini aveva condannato a un anno e 4 mesi Grazia Letizia Veronese. La battaglia legale era scoppiata in seguito all’installazione di alcune finestre nell’abitazione a pochi passi dal mare di Rimini, dove il cantante spesso dimorava. Alcune di esse si affacciavano sul vano condominiale, altre sul prospetto della casa.



Secondo la vicina Maria Antonietta Varisco le finestre erano state installate in maniera abusiva, quindi affrontò la questione nel 2012 in una causa civile che però fu finta dalla vedova di Lucio Battisti, in quanto fu riconosciuto che le finestre erano state installate rispettando tutte le regole edilizie in vigore. Pertanto, la vicina fu condannata al pagamento del risarcimento nei confronti di Veronese, che allora passò al contrattacco e denunciò la vicina per calunnia, finendo però a sua volta nei guai.



ORA IL FIGLIO DI GRAZIA LETIZIA VERONESE E LUCIO BATTISTI ATTENDE LA SENTENZA D’APPELLO

Infatti, ci fu l’archiviazione della denuncia da parte del gip del tribunale di Rimini e l’apertura di un procedimento nei confronti di Grazia Letizia Veronese, le cui dichiarazioni finirono al centro delle udienze. La vedova di Lucio Battisti, infatti, sosteneva che le finestre erano state installate per proteggere la privacy del marito. Anche per via di alcune testimonianze, fu però condannata nel 2021 per calunnia. La vedova ha fatto, quindi, ricorso in appello: i giudici di Bologna nella sentenza di venerdì hanno ribaltato la sentenza di primo grado.



L’avvocato Piero Venturi, che assiste la vedova dell’artista, ha dichiarato al Corriere che è stato dato quindi riscontro alla versione della sua assistita. Peraltro, anche il figlio della coppia, Luca Filippo Battisti, finì a processo, avendo testimoniato a favore della madre, di cui confermò la versione, ma nel suo caso l’accusa è stata di falsa testimonianza, per la quale è stato condannato in primo grado. Ora è lui a sperare che in appello la sentenza venga ribaltata, infatti ora attende la sentenza di secondo grado.