VEGAS JONES PROTAGONISTA AL ‘TIM SUMMER HITS 2023’

Vegas Jones farà parte del ricco cast di ospiti del “TIM Summer Hits” edizione 2023, il festival musicale dal vivo che questa sera torna in televisione con un concerto dalla sempre incantevole cornice di Piazzale Fellini a Rimini: e, in attesa di assistere alla sua esibizione sul palcoscenico dello show condotto dall’inedita coppia formata da Andrea Delogu e Nek, scopriamo qualcosa di più su Matteo Privitera, vero nome del rapper che ha anche fatto un’ospitata a Sanremo (seppure su invito in coppia con Aiello per la serata delel cover) e che al suo attivo ah, oltre a diversi singoli, già tre album di inediti col terzo arrivato proprio quest’anno col titolo quasi omonimo di “Jones”.

Classe 1994 e originario di Garbagante Milanese, Matteo Privitera alias Vegas Jones (il moniker sarebbe una sorta di omaggio alla filmografia di uno dei suoi registi preferiti, Quentin Tarantino, e all’artista statunitense Nasir Jones) comincia la sua carriera nemmeno ventenne avvicinandosi non solo al mondo della musica hip hop d’oltre oceano ma anche appassionandosi alla scena black. Come molti suoi coetanei, a dare una decisiva spinta sono i social e i primi video caricati su YouTube, poi ecco la partecipazione a vari contest e la pubblicazione di un primo mixtape di brano (“Oronero” del 2015, successivo al suo trasferimento in quel di Roma); il boom però arriva con “Chic Nisello”, raccolta di sedici tracce che totalizza decine di migliaia di download in pochi giorni, successo poi bissato dal brano “Yankee Candle”, primo pezzo uscito dopo la firma con una major e certificato Disco d’Oro.

VEGAS JONES E LA SCENA RAP: “LA CARRIERA FINISCE, MA I GIOVANI ORA SANNO CHE…”

Il resto è storia con i primi due lp intitolati “Bellaria” (2018) e il pluripremiato “La bella musica” (2019), mentre nel 2021 Vegas Jones sale, come detto, sul palcoscenico del Teatro Ariston per duettare con Aiello e facendosi anche conoscere dal pubblico più mainstream. Tuttavia, solo nel 2023 e a quattro anni di distanza dal suo ultimo lavoro, Privitera ha pubblicato un nuovo mixtape che sin dal titolo che richiama il suo nome sa tanto di svolta artista e di maturazione nel suo sound. Con il lancio del singolo “Il mio dawg”, anticipato da un altro pezzo (“Da solo”, un featuring con Nitro e Nayt), Vegas Jones ha presentato ufficialmente “JONES” -il caps lock è d’obbligo-, un disco da tredici tracce e che oltre a collaborazioni di prestigio tra cui quelle con Gemitaiz, Nitri & Nayt, Diss Gacha e tanti altri, rappresenta una ‘milestone’ importante per il diretto interessato dal momento che è il primo album in cui si disimpegna non solo dal punto di vista della scrittura e musicale ma anche come producer. E in una interessante intervista concessa di recente al magazine musicale ‘Rolling Stone’, Vegas Jones ha parlato della sua ultima evoluzione artistica facendo però anche un’ampia panoramica sulla scena rap senza però usare mezze misure come è sua abitudine.

Parlando della genesi di un disco che ruota attorno ai temi dell’amore, raccontato in modo più intimo, e della consapevolezza personale, l’artista milanese afferma senza mezze misure che “la carriera nel rap prima o poi finisce per tutti, inutile comprarsi tremila scarpe, bisogna saper investire”, spiegando di non immaginarsi a fare il rapper fino ai sessant’anni e accennando pure al logoramento di un ambiente musicale non certo facile. “Non lo nego. 2018, 2019: andavi in Via Montenapoleone e spendevi, spendevi una quantità senza senso di soldi. Ma ultimamente ho capito che è molto meglio concentrarsi su investimenti di altro tipo: investimenti che ti garantiscono un futuro. Perché prima o poi questa cosa del rap finirà, almeno per me (…) Questa è la verità”. E alla domanda se molti suoi colleghi ne siano coscienti, aveva risposto: “Soprattutto delle nuove generazioni, tanti. Sì: sono più svegli di noi. Anche i ragazzi immigrati di seconda generazione: perché va bene il riscatto sociale tramite i simboli, ok, ma hanno capito che il messaggio in questo momento è più importante. Sono epoche che girano, sai. Alla fine è sempre così. Magari la prossima generazione tornerà invece con i marchi, le collane, che è quello con cui ci siamo fatti largo noi (…) Pensione? Non parliamone: facile che non ce l’avremo e basta. In più è il nostro è un ambiente che consuma, che logora, e io voglio arrivare alla vecchiaia con la capacità e la possibilità di vivere in maniera rilassata. Quindi: avere chiaro il punto della situazione, già ora. E basta spese stupide”.