Papa Francesco fa un invito a se stesso e a tutti i fedeli nell’omelia della Veglia di Pasqua 2023, la Notte Santa: recuperare il primo amore, lo stupore e la gioia dell’incontro con Dio. La Pasqua del Signore, infatti, ci fa tornare dove è cominciata la storia d’amore con Gesù. Nella rilettura del Vangelo di Matteo aggiunge che ci spinge ad andare avanti, ad abbandonare il senso di sconfitta e a guardare con fiducia al futuro, perché Cristo è risorto, cambiando la direzione della storia. Bisogna allora rivivere il momento “in cui abbiamo incontrato il Signore, abbiamo sperimentato il suo amore e abbiamo ricevuto uno sguardo nuovo e luminoso su noi stessi, sulla realtà, sul mistero della vita“. Per riprendere il cammino bisogna non rivolgersi ad un Gesù astratto, ma alla memoria del primo incontro con lui.
Quello di Papa Francesco è, dunque, un invito a ricordare la propria chiamata, la Parola che Dio ci ha rivolto, “quell’esperienza forte nello Spirito“, quella luce che ha trasformato le nostre vite. Ognuno sa dov’è la propria Galilea, il luogo della risurrezione interiore: non va lasciato al passato, ma va ritrovato per Pasqua. “Chiediti come è stato e quando è stato, ricostruiscine il contesto, il tempo e il luogo, riprovane l’emozione e le sensazioni“. Infatti, il Santo Padre ricorda che quando si dimentica “quel primo amore“, allora comincia “a depositarsi della polvere sul tuo cuore“. Si sperimenta la tristezza, si è senza speranza. Dunque, la Pasqua deve servire anche a spostare i massi della sfiducia. (agg. di Silvana Palazzo)
DIRETTA VEGLIA DI PASQUA 2023, PAPA: “RISORGIAMO A VITA NUOVA”
Quando la notte finisce e si accendono le prime luci dell’alba, le donne si mettono in cammino verso la tomba di Gesù, ma la trovano vuota. “Abbandonano il sepolcro e corrono ad annunciare ai discepoli un percorso nuovo: Gesù è risorto e li attende in Galilea“. Lo racconta Papa Francesco nell’omelia della Veglia della Pasqua 2023 nella notte santa, presieduta nella Basilica vaticana. Il Santo Padre spiega che la Pasqua è passaggio, come quello delle donne che “passano dal mesto cammino verso il sepolcro alla gioiosa corsa verso i discepoli, per dire loro non solo che il Signore è risorto, ma che c’è una meta da raggiungere subito, la Galilea“. Anche noi dobbiamo entrare in questo cammino, sottolinea il Pontefice. “A volte succede anche a noi di pensare che la gioia dell’incontro con Gesù appartenga al passato, mentre nel presente conosciamo soprattutto delle tombe sigillate: quelle delle nostre delusioni, delle nostre amarezze e della nostra sfiducia“. Spesso pensiamo che non ci sia più nulla da fare, nulla può cambiare e bisogna vivere alla giornata, perché non ci sono certezze sul domani. Ma così “i nostri cammini si arrestano davanti a delle tombe e noi restiamo immobili a piangere e a rimpiangere, soli e impotenti” chiedendoci perché. L’invito di Papa Francesco è a fare come quelle donne che non rimasero paralizzate davanti alla tomba. “Portano la notizia che cambierà per sempre la vita e la storia: Cristo è risorto! E, al tempo stesso, custodiscono e trasmettono la raccomandazione del Signore, il suo invito ai discepoli: che vadano in Galilea, perché là lo vedranno“.
Nell’omelia della Veglia di Pasqua spiega anche cosa significa andare in Galilea: da un lato “uscire dal nascondimento per aprirsi alla missione, evadere dalla paura per camminare verso il futuro“, dall’altro “ritornare alle origini, perché proprio in Galilea tutto era iniziato“. Quindi, vuol dire anche tornare alla grazia originaria. “Ecco allora che cosa fa la Pasqua del Signore: ci spinge ad andare avanti, a uscire dal senso di sconfitta, a rotolare via la pietra dei sepolcri in cui spesso confiniamo la speranza, a guardare con fiducia al futuro, perché Cristo è risorto e ha cambiato la direzione della stori“. Per risorgere, ripartire, bisogna tornare in Galilea. “Per camminare dobbiamo ricordare; per avere speranza dobbiamo nutrire la memoria“. L’invito del Papa è a ricordare e camminare: “Se recuperi il primo amore, lo stupore e la gioia dell’incontro con Dio, andrai avanti. Ricorda e cammina“. La forza della Pasqua, prosegue Bergoglio, invita “a rotolare via i massi della delusione e della sfiducia; il Signore, esperto nel ribaltare le pietre tombali del peccato e della paura, vuole illuminare la tua memoria santa, il tuo ricordo più bello, rendere attuale il primo incontro con Lui“. (agg. di Silvana Palazzo)
DIRETTA VEGLIA DI PASQUA 2023: L’ANNUNCIO DI RESURREZIONE CON PAPA FRANCESCO
«L’annuncio della Resurrezione è una esperienza sconvolgente»: avvicinandoci alla Veglia di Pasqua 2023 ripercorriamo con le parole di Papa Francesco di un anno fa il percorso “dettato” dall’esperienza di Gesù nella Settimana Santa che culmina oggi con l’annuncio della vittoria sulla morte nell’apice del Triduo Pasquale. Come da tradizione la Chiesa annuncia al mondo la venuta del Signore nella Resurrezione della carne e dello Spirito con la Santa Messa della notte di Pasqua: e così la Veglia Pasquale nella notte santa verrà celebrata questa sera alle ore 19.30 da Papa Francesco nella Cappella Papale della Basilica di San Pietro.
Una sola settimana dopo l’uscita dall’ospedale Gemelli per una brutta infezione respiratoria, il Santo Padre ha insistito nel voler presenziare le celebrazioni della Settimana Santa, compresa sia la Veglia di oggi che la Messa del giorno di Pasqua domani mattina sempre in Vaticano. Appuntamento alle ore 19.30, con possibilità di seguire in tv su Rai 1 e Tv2000, sul web con la diretta video streaming della Veglia di Pasqua 2022 di papa Francesco dal canale YouTube di Vatican News: è nella Santa Messa della Notte di Pasqua che la Chiesa annuncia il mondo la Resurrezione di Gesù, ‘sigillata’ poi domani nella Celebrazione della Pasqua con il messaggio e la benedizione alla città e al mondo (Urbi et Orbi). La Passione e la Resurrezione, il passaggio decisivo della cristianità e di tutta l’umanità: «Gesù spogliato di tutto – afferma il Papa nell’ultima Udienza Generale prima di Pasqua – ci ricorda che la speranza rinasce col fare verità su di noi. Gesù è solo: tradito, consegnato e rinnegato dai suoi, eppure aiuta la nostra speranza» con la Sua Resurrezione.
SABATO SANTO, SIGNIFICATO E TRADIZIONE DELLA VEGLIA DI PASQUA
Dopo la Passione, la Via Crucis e il silenzio della tomba, la Chiesa annuncia nella Veglia di Pasqua l’annuncio di Colui che è venuto nel mondo per salvarlo dal peccato e dalla morte: all’ingresso in San Pietro questa sera Papa Francesco, per cominciare la Veglia di Pasqua 2023, procederà a benedire il fuoco nuovo nell’atrio della Basilica. A quel punto, dopo l’ingresso processionale in Basilica con il cero pasquale e il canto dell’Exsultet, presiederà la Liturgia della Parola, la Liturgia battesimale e la Liturgia Eucaristica, che sarà concelebrata con i Patriarchi, i Cardinali, i Vescovi che lo desiderano e alcuni Presbiteri, fino a disponibilità di posti.
La Liturgia della Parola della Veglia di Pasqua 2023 prevede, come da tradizione, 7 letture, 8 salmi dell’Antico Testamento, un’epistola di San Paolo Apostolo e poi il Vangelo in cui si annuncia la Resurrezione del Cristo. Al termine delle letture, il Pontefice terrà la consueta Omelia cui seguirà la Liturgia Battesimale dove verranno battezzati alcuni catecumeni: in conclusione della Veglia di Pasqua 2022, la Liturgia Eucaristica con Benedizione Solenne finale. «Fratelli e sorelle, la nostra speranza si chiama Gesù. Egli è entrato dentro il sepolcro del nostro peccato, è arrivato nel punto più lontano in cui ci eravamo perduti, ha percorso i grovigli delle nostre paure, ha portato il peso delle nostre oppressioni e, dagli abissi più oscuri della nostra morte, ci ha risvegliati alla vita e ha trasformato il nostro lutto in danza. Facciamo Pasqua con Cristo! Egli è vivo e ancora oggi passa, trasforma, libera», ricordava Papa Francesco nella Veglia della notte santa di un anno fa.
VEGLIA DI PASQUA, L’OMELIA DI PAPA FRANCESCO DELLO SCORSO ANNO
«Con Lui il male non ha più potere, il fallimento non può impedirci di ricominciare, la morte diventa passaggio per l’inizio di una vita nuova. Perché con Gesù, il Risorto, nessuna notte è infinita; e anche nel buio più fitto, in quel buio brilla la stella del mattino»: le parole di Papa Francesco nella Veglia di Pasqua della Settimana Santa 2022 avevano il duplice obiettivo di celebrare la tradizione cristiana e rappresentare anche un “volto di speranza” davanti ad una guerra appena cominciata poche settimane prima in Ucraina. «A questo siamo chiamati: a fare esperienza del Risorto e condividerla con gli altri; a rotolare quella pietra dal sepolcro, in cui spesso abbiamo sigillato il Signore, per diffondere la sua gioia nel mondo. Facciamo risuscitare Gesù, il Vivente, dai sepolcri in cui lo abbiamo rinchiuso; liberiamolo dalle formalità in cui spesso lo abbiamo imprigionato; risvegliamoci dal sonno del quieto vivere in cui a volte lo abbiamo adagiato, perché non disturbi e non scomodi più», sottolineava ancora il Santo Padre.
Con negli occhi la crudeltà delle guerre, Papa Francesco volle “svegliare” così i regnanti della Terra intravedendo quanto poi effettivamente avvenuto, una lunga e sfibrante guerra in cui tutti perdono e nessuno vince: «portiamo Gesù nella vita di tutti i giorni: con gesti di pace in questo tempo segnato dagli orrori della guerra; con opere di riconciliazione nelle relazioni spezzate e di compassione verso chi è nel bisogno; con azioni di giustizia in mezzo alle disuguaglianze e di verità in mezzo alle menzogne. E, soprattutto, con opere di amore e di fraternità». Furono tre le azioni segnalate dal Papa in coloro che furono le prime testimoni della Resurrezione, ovvero le donne recatisi al Sepolcro: «Quelle donne, mentre la notte si diradava e le prime luci dell’alba spuntavano senza clamori, si recarono al sepolcro per ungere il corpo di Gesù. E lì vivono un’esperienza sconvolgente: prima scoprono che la tomba è vuota; quindi vedono due figure in vesti sfolgoranti, le quali dicono loro che Gesù è risorto; e subito corrono ad annunciare la notizia agli altri discepoli (cfr Lc 24,1-10). Vedono, ascoltano, annunciano: con queste tre azioni entriamo anche noi nella Pasqua del Signore», sottolineò Papa Bergoglio nella Veglia.