Veliero Bayesian affondato nelle acque davanti a Palermo: naufragio e omicidio plurimo colposi sono le ipotesi di reato in testa al fascicolo aperto dalla Procura di Termini Imerese sul disastro avvenuto lo scorso 19 agosto e costato la vita a 7 persone. Secondo quanto riporta Ansa, il comandante dell’imbarcazione di lusso di proprietà di Mike Lynch (milionario inglese tra le vittime insieme alla figlia 18enne Hannah), James Cutfiled, per ora sarebbe l’unico indagato. La sua iscrizione, formalizzata poche ore dopo un secondo colloquio con gli inquirenti, sarebbe propedeutica al conferimento degli incarichi per lo svolgimento delle autopsie.



Ancora tantissimi gli interrogativi che costellano il caso. Il Bayesian sarebbe naufragato intorno alle 4 di lunedì scorso e a bordo c’erano 22 persone, di cui 12 passeggeri e 10 membri dell’equipaggio. 15 i superstiti (tra loro, tutto lo staff). Nel corso di un’audizione durata circa 2 ore, ieri James Cutfiled avrebbe risposto alle domande degli investigatori ripercorrendo le tappe della vicenda e fornendo una sua versione su alcuni dei punti critici per la ricostruzione dell’esatta dinamica: dalla posizione della deriva e il portellone aperto fino al momento in cui è stato dato l’allarme. Lo sparo del razzo di segnalazione sarebbe avvenuto circa 32 minuti dopo che il Bayesian ha iniziato ad imbarcare acqua. Secondo il parere degli esperti, ricostruisce Sky Tg24, l’imbarcazione non sarebbe dovuta affondare neppure in caso di condizioni meteo estreme. Si fa sempre più robusta, quindi, l’ipotesi di una sequenza di errori umani dietro la strage.



Naufragio veliero Bayesian, parla un esperto: “Il portellone laterale forse aperto…”

James Cutfield, neozelandese 50enne comandante del veliero Bayesian, è ritenuto un profondo conoscitore del mare e in particolare del Mediterraneo. L’imbarcazione coinvolta nel disastro, inaffondabile. Almeno questo è il parere degli esperti che, analizzando i primi elementi emersi a margine del naufragio, concorderebbero nel sostenere che ci fosse almeno un portellone aperto e che questo, in costanza di un repentino peggioramento meteo, possa aver portato il Bayesan ad affondare.

La mia interpretazione – ha dichiarato al Corriere della Sera Franco Romani, ingegnere che aveva lavorato al progetto nel 2008 – è che abbiano lasciato aperto il portellone laterale, dove si fanno uscire i tender. Se la chiusura è totale l’acqua non può entrare. E anche in condizioni meteo molto avverse la barca rolla ma non va mai a fondo“. Al momento, la Procura non escluderebbe alcuna delle ipotesi in campo: dalle eventuali responsabilità in capo al comandante, all’intero equipaggio o a chi quella barca, considerata tra le più grandi al mondo e sicura,
l’ha costruita.