Vendere casa con Superbonus 110 non è così semplice come si possa credere. Dopo che l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato – a giugno di quest’anno – i nuovi provvedimenti e l’iter burocratico che concludere la vendita, le difficoltà emerse sono parecchie.
A complicare le operazioni sono diversi motivi: la nuova tassazione Irpef contro la speculazione, le complessità tecniche che i privati non riescono a risolvere e il materiale insufficiente da poter reperire come linea guida.
Vendere casa con Superbonus 110: le conseguenze entro dieci anni
Vendere casa con Superbonus 110 può far sorgere delle problematiche importanti che impattano sul bilancio economico del proprietario dell’immobile e sull’iter burocratico che ad oggi risulta essere complesso.
Economicamente, lo svantaggio è quello di dover pagare una maxi tassa legata alla plusvalenza (il guadagno generato a fronte di un acquisto minore). A salvarsi sono i proprietari di case – oggetto di Superbonus – che hanno adibito l’immobile come “prima abitazione“.
Da Il Sole 24 Ore le problematiche registrate sono evidenti:
«Non solo perché occorre tener conto di aspetti mai affrontati in passato. Ma anche perché si tratta di una materia densa di complessità tecniche che i venditori spesso non sono in grado di gestire, privi delle nozioni e della documentazione necessaria. Occorrerà un po’ di tempo e il maturare di esperienze pratiche affinché questa tematica entri nella cultura comune e diventi una questione routinaria e non più di faticosa gestione».
Il calcolo della plusvalenza
Qualora si fosse ottenuto il beneficio dello sconto in fattura oppure della cessione del credito non si terrà conto delle spese oggetto dell’intervento edilizio (a patto che gli interventi siano stati completati entro cinque anni dall’atto della cessione.
Qualora fosse trascorso più tempo allora si procederà conteggiando al 50% (restando sempre nel limite temporale dei dieci anni che precedono la cessione).
L’unica soluzione che permette di tener conto di tutte le spese è qualora il soggetto abbia optato per la detrazione fiscale.
Il contribuente può a questo punto scegliere una delle due soluzioni: le aliquote progressive Irpef oppure l’imposta sostitutiva del 26%.
Chi sono i tartassati e coloro che si salvano
Vendere casa con il Superbonus 110% è un problema fiscale impattante. Ad essere oggetto delle plusvalenze sono tutti gli immobili (nessuna tipologia esclusa) trainati o trainanti e con lavori portati a termine.
A salvarsi dalla maxi tassa sono quegli immobili ottenuti per successione e quelli divenuti “abitazione principale dei familiari o del cedente” per la maggior parte del tempo (entro i dieci anni prima della cessione) o nel caso in cui tra la data di costruzione o acquisto e la cessione siano passati dieci anni.