Nel giorno (in teoria) più sfortunato dell’anno, quello di venerdì 17, tra frasi divertenti, riti scaramantici e una scusa in più – oltre alla quarantena forzata – per restare in casa, non mancano i meme capaci di farci tornare il sorriso. Ad alimentare il mito del giorno sfortunato, quest’anno ancora più del solito, ci si mette anche il Coronavirus (oltre all’anno bisestile). Ed allora non possono non uscir fuori dei meme ancora più divertenti capaci di spazzare via la tristezza di questi giorni e farci tornare per quanto possibile il sorriso. Intanto la domanda che si ricorre via social sotto le immagini “anti sfiga” è solo una: “cos’altro può capitare?”. Si cerca come si può di sdrammatizzare e tra un Totò che mima il gesto delle corna, gatti neri in fuga e cornetti napoletani, a vincere è il meme di Conte: “Ora che il venerdì 17 è diventato virale, stasera farò un decreto per non farlo”. Non manca poi Snoopy impegnato a scrivere a macchina mentre riflette: “Tutti spaventati per il venerdì 17 ma non è che gli altri giorni sono tutto sto ‘happy sha lalala’”. Insomma… più che piangere, a questo punto non ci resta che ridere! (Aggiornamento di Emanuela Longo)



RITI SCARAMANTICI SCACCIA SFORTUNA

Le superstizioni sono dure a morire e la riprova è data da ciò che sta accadendo oggi, venerdì 17, una data che alimenta credenze, leggende e detti popolari. Anche secondo la smorfia napoletana il 17 è il numero associato alla sfortuna, tanto da corrispondere a “‘a disgrazzia”. Se poi ci abbiniamo anche il giorno venerdì viene fuori un binomio “spaventoso” che chiama ai ripari anche i meno “creduloni”. Un venerdì 17 come questo, poi, è tutto da ricordare dal momento che giunge in pieno anno bisestile e nel bel mezzo di un lockdown mondiale causato dalla pandemia da Coronavirus. Un cocktail “micidiale” per i più superstiziosi che nonostante siano chiusi in casa temono comunque che possa accadere l’impossibile, attuando così riti scaramantici con la presenza dei tradizionali amuleti come il classico cornetto portafortuna napoletano e rigorosamente rosso al gesto delle corna da fare ovviamente con la mano sinistra e rivolte verso il terreno. Considerando il periodo di quarantena, fate attenzione soprattutto agli specchi in casa e a non rovesciare il sale a tavola. Meglio dunque essere previdenti dal momento che non siamo neppure a metà anno e che ci attende ancora un altro venerdì 17, in programma questa volta a luglio, fra tre mesi esatti, quando probabilmente – o almeno si spera – noi tutti staremo iniziando a tornare seppur lentamente alla normalità. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“NON È VERO, MA MI GRATTO”

La paura connessa al venerdì 17, ribattezzata eptacaidecafobia, viene esorcizzata in queste ore dagli italiani con migliaia e migliaia di tweet ironici, che vogliono essere anche un modo per sdrammatizzare la tensione accumulatasi in questo periodo di grave emergenza sanitaria, provocata dal Coronavirus. “Ha detto venerdì 17 che in Italia dev’essere già passato qualche suo collega”,  si legge su Twitter, dove qualcuno rilancia: “Venerdì 17 porterà anche sfiga. Ma non mi pare che gli altri giorni dell’anno siano tutto ‘sto carnevale di Rio”. Citato anche Gabriele Cirilli in due occasioni. La prima: “Se venerdì 17 ti passa davanti un gatto nero, ti devi fermare e non devi attraversare per nessun motivo. Soprattutto se sei un topo”. La seconda: “Io non capisco quelli che il venerdì 17 si grattano le palle. Tra l’altro, lo trovo profondamente discriminatorio. E le donne come fanno?”. Infine, una poesia dedicata alla particolare giornata di oggi: “Nessun ci crede, ma il detto è rimasto: il diciassette è cifra sfortunata, se cade venerdì, è pur nefasto. La iella certo non vien prenotata, se capita, non fissa appuntamenti. Però, si dice, ‘è colpa della data’”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



VENERDÌ 17, ANNO BISESTILE E VIRUS: FRASI DIVERTENTI

In una giornata così funesta come quella di oggi, venerdì 17, in periodo di pandemia e in un anno bisestile, abbiamo deciso di sdrammatizzare con qualche frasi ironica che potrete spedire via WhatsApp, oppure, postarla sui vari social, a cominciare da Facebook a Instagram. Cominciamo con questa frase, per chi pensa che venerdì 17 non sia il peggior giorno dell’anno: “Nessun venerdì 17 farà mai paura quanto un qualsiasi lunedì mattina”. E ancora: “Oggi è il compleanno di colei che ha sempre fatto parte della mia vita, l’altra parte di me: auguri Sfiga”, di nuovo “Non temete. La sfiga lavora incessantemente anche negli altri giorni”. In perfetta linea con il periodo di emergenza che stiamo vivendo: “Venerdì 17 porterà anche sfiga. Ma non mi pare che gli altri giorni dell’anno siano tutto sto carnevale di Rio”. Simile questa: “Non essere superstizioso: non succederà nulla che non possa accadere sabato 18”. “Gente che ancora si lamenta della sfortuna non capendo che la vita è una sfiga continua”, scrive invece un altro, infine un complimento da non fare mai: “Sei bella come il venerdì 17”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

VENERDÌ 17, EPTACAIDECAFOBIA, ANNO BISESTILE E VIRUS, GIORNO PIÙ SFIGATO DI SEMPRE?

Oggi è venerdì 17, quello che da molti italiani viene considerato il giorno più sfortunato dell’anno. Mai come in questo periodo accezione pare più azzeccata, tenendo conto dell’emergenza coronavirus che stiamo vivendo ormai da un paio di mesi a questa parte. Tra l’altro, oggi è il venerdì 17 di un anno bisestile, e come ben si sa, “Anno bisesto, anno funesto”. Più volte abbiamo sentito raccontare quanto questo giorno porti “sfiga”, e in termini tecnico-scientifici si parla di eptacaidecafobia, che significa la paura del numero 17. Il timore verso questa doppia cifra associata, l’1 e appunto il 7, è forte soprattutto in un paese d’Italia, Napoli, senza dubbio la città più scaramantica probabilmente al mondo. Da più parti, nel capoluogo partenopeo, è quasi vietato nominare quel numero o sceglierlo, di conseguenza, sono tanti i riti scaramantici messi in atto per contrastare la potenza della sfortuna, a cominciare dai famosi cornetti rossi di Napoli, che però devono essere regalati, e ben appuntiti, altrimenti il loro potere scaccia guai sarà vano.

VENERDÌ 17, EPTACAIDECAFOBIA, ANNO BISESTILE E VIRUS: ANCHE NEL 1992…

Che il 2020 fosse un anno sfortunato, oltre alla questione “bisesto”, e al suo esordio con una quasi terza guerra mondiale sfiorata, lo si capisce proprio dalla quantità di giorni funesti in calendario. Si pensi infatti che sono tre i venerdì 17 di questo anno, a cominciare dal primo, quello verificatosi a gennaio, passando per il secondo, quello appunto odierno, e arrivando fino a venerdì 17 luglio. Se poi ci mettiamo anche la presenza di due venerdì 13, uno a marzo e uno a novembre, c’è tutto quello che serve per fare gli scongiuri. In poche parole, gennaio, marzo, aprile, luglio e novembre, sono stati e saranno i mesi più sfortunati dell’anno, e fino ad ora, vedendo quanto accaduto, sembrerebbe davvero essere così. Se qualcuno ancora non fosse convinto, pensate che i tre venerdì 17 non accadevano da ben 28 anni, precisamente dal 1992, quando scoppiò lo scandalo di Mani Pulite che portò alla fine della famosa Prima Repubblica… L’antipatia nei confronti del 17 ha origini bibliche, in quanto è stato proprio il 17esimo giorno del secondo mese dell’anno, in cui si è originato il famoso diluvio universale, una sorta di spartiacque per le religioni. La tradizione negativa si è poi protratta negli anni, fino ad esplodere definitivamente nel Medio Evo, quando veniva apposta sulle tombe la scritta VIXI, che significa “vissi”, ma che veniva letta anche come 17 in numeri romani.