Il venerdì 17 ha la fama del giorno apocalittico, anche se per quest’anno gli italiani possono dirsi salvi. Oggi, infatti, è caduto nel mese di dicembre, non la cosa peggiore che potesse accadere. Secondo la tradizione, infatti, la data più infausta è quella del venerdì 17 novembre, dato che il mese in questione è quello dei defunti. Una ricorrenza che in questo anno 2021 non si fortunatamente verificata. Dietro a queste credenze, ad ogni modo, ci sono tanti aspetti da considerare, seppure i più superstiziosi non ne vogliano sapere nulla di rivedere il proprio pensiero e, dunque, in questa particolare giornata, si guarderanno bene da ciò che potrebbe loro accadere.



Venerdì 17: perché è ritenuto sfortunato

In Italia i più superstiziosi evitano di fissare impegni importanti per venerdì 17 (come cade oggi, venerdì 17 dicembre 2021) in quanto nella tradizione comune esso è ritenuto un giorno sfortunato. Non tutti, però, sanno da dove ha origine questa credenza. Le interpretazioni in realtà sono diverse, in quanto provenienti da culture variegate: da quella latina a quella greca. Ci sono, tuttavia, alcune che smentiscono anche quanto appena detto, come quella ebraica, secondo cui in realtà la combinazione avrebbe un significato benefico e dunque non ci sarebbe di cui preoccuparsi.



Il venerdì 17, d’altronde, è infausto per lo più secondo gli italiani. Negli altri Paesi i giorni sfortunati più sentiti sono piuttosto quelli in cui ricorre il numero 13. Le teorie alla base però esistono in entrambi i casi ed hanno origini lontane. Nel Medioevo, innanzitutto, la scrittura del 17 in caratteri romani (XVII) veniva spesso confusa con il suo anagramma VIXI, che in latino significa “Vissi” e veniva scritto sulle lapidi (“Sono morto”). I pitagorici, invece, ripudiavano tale numero poiché in mezzo fra il 16 e il 18, due numeri considerati la pura rappresentazione dei quadrilateri 4×4 e 3×6, ovvero la perfezione. Anche sul giorno della settimana non ci sono grandi dubbi. Il venerdì nella tradizione cattolica è infatti considerato il giorno della morte di Gesù nonché quello del diluvio universale.



Venerdì 17: teorie contraddittorie sulla sfortuna

Come abbiamo detto in precedenza, il venerdì 17, secondo alcune teorie, non sarebbe invece un giorno iellato. Di questa idea erano gli ebrei. Il suddetto numero deriva infatti dalla somma delle lettere ebraiche têt (9) + waw (6) + bêth (2). Queste, nella lettura, portano alla parola tôv, che vuol dire “buono, bene”. La cabala, che si basa proprio su queste interpretazioni, segue dunque tale linea.

Convincere i più superstiziosi del fatto che la data in questione non è destinata a portare con sé sventure, ad ogni modo, non è certamente semplice. Coloro che rimangono fermi su queste credenze, dunque, oggi, venerdì 17 dicembre, dovranno fare a meno di compiere passi importanti per la loro vita.