La Regione Veneto si appresta a rendere non più gratuiti i tamponi anti-Covid per i non vaccinati: lo ha detto il Presidente Luca Zaia intervistato da “La Stampa”, parlando di “stop alibi” per quei no vax che convintamente proseguono nella loro battaglia contro le regole anti-Covid.
«La situazione Covid in Veneto è allarmante», spiega il Governatore della Lega annunciando che nei centri tampone delle Ussl venete non si testano più i no vax ma solo le persone con sintomi. «Per noi il servizio al cittadino è inviolabile e non ci sono differenze di scelte vaccinali, però il problema è che ci sono le priorità e in questa fase con un’alta circolazione del virus siamo arrivati quasi al collasso dei tamponi per uso diagnostico», ribadisce il Presidente del Veneto motivando il cambio di strategia sul fronte “no vax”. «Noi siamo quelli che fanno più tamponi in Italia» – spiega ancora il leghista -, «sui 140mila al giorno. Però quando tu hai, come nella giornata di oggi, 3mila contagiati si debbono fare delle scelte e per non parlare del fatto che i tamponi ci servono anche per le scuole. Insomma, c’è una scala di priorità che va rispettata».
ZAIA ‘SBOTTA’: “BASTA MENATE PER I NO VAX”
Zaia rivendica comunque il successo della strategia “più tamponi” fin dall’inizio dell’emergenza Covid-19, nonostante le fatiche della gestione negli ultimi mesi: «Noi siamo la terra dei tamponi e dei tamponatori… L’anno scorso, a dicembre ne facevamo 50 mila al giorno, oggi siamo a 140 mila circa. Abbiamo una macchina dei tamponi micidiale, ma siamo anche impegnati sul fronte delle vaccinazioni, e siamo la Regione che vaccina di più in Italia. Abbiamo tanto fronti aperti, con 700 pazienti Covid in ospedale». No tamponi gratuiti ai non vaccinati, ma non per questo intende Zaia chiedere al Governo l’obbligo vaccinale come invece avanzato da altri Presidenti di Regione: «Qualcuno dovrebbe spiegarmi come si attuerebbe l’obbligo vaccinale: facciamo dei Tso a chi si rifiuta? In questo Paese dove non puoi nemmeno chiedere un documento di identità a una persona, mica puoi prendere uno con la forza e vaccinarlo! Penso che l’accompagnamento coatto alla vaccinazione non ci sarà mai». Per capirsi, la proposta della Germania di inserire l’obbligo vaccinale agli over-60, pena multa di 100 euro al mese, secondo Zaia è una cosa ridicola: «perché s’introduce una bella disparità tra ricchi che possono permettersi di non vaccinarsi e poveri che devono soccombere. Dopodiché stiamo parlando di Paesi, ci metto anche l’Austria, che non sono riusciti a vaccinare la maggioranza della popolazione». In una intervista a “Radio anch’io” su Rai Radio1 è lo stesso Zaia a ribadire il concetto, con maggiore enfasi però: «Finiamola con le menate: a parità di contagiati oggi abbiamo un quarto dei ricoverati rispetto all’anno scorso e l’83% di questi non sono vaccinati. Io – conclude l’esponente leghista – ho l’obbligo di dire la verità ai cittadini. Io non ce l’ho con i No Vax ma vaccinarsi è la soluzione. Sono arrabbiato. Non possiamo continuare a diffondere l’alibi che questo virus si cura a casa. Basta. Il 93% si sta curando a casa, ma senza pneumologie e terapie intensive gran parte dei 30 mila malati sarebbero morti».