Erano due sorelle di anni 39 e 43, le due donne trovate senza vita a Venezia, annegate in mare vicino al Mose. I dettagli vengono forniti dal Gazzettino di Padova, che racconta di come le due vittime siano cadute dalla motonave Guardi dell’Actv. Secondo quanto emerso, le forze dell’ordine starebbero battendo la pista del suicidio, e sarebbero diversi gli indizi che farebbero pensare appunto ad un gesto volontario, a cominciare dal fatto che le due donne, entrambe originarie del nord Africa, siano state trovate senza vita mano nella mano. Una delle due, quella di 39 anni, è stata inoltre identificata avendo i documenti con se: si tratta di una cittadina marocchina che si trovava in Italia con lo status di rifugiata, e che risiedeva a Marghera. Sulla barca, invece, le scarpe di una delle due, e una bevanda lasciata a metà. Non sembra reale l’ipotesi della disgrazia, magari una distrazione, mentre è ben più quotato il gesto autolesionistico. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VENEZIA, DUE DONNE MORTE ANNEGATE IN LAGUNA
Tragedia nella notte presso la laguna di Venezia: due donne sono morte annegate. Le due vittime, stando a quanto riferito da numerosi organi di informazione online in questi ultimi minuti, a cominciare da Repubblica, si trovavano a bordo di una motonave, ed erano dirette verso il Lido. Nessuno si è accorto di nulla durante il tragitto del mezzo acquatico, ma una volta che lo stesso è attraccato, si è scoperto che mancavano all’appello appunto le due donne. A quel punto sono immediatamente scattate le operazioni di ricerca, e attorno alle 2:30 della notte fra lunedì 6 e martedì 7 aprile, le due donne sono state rinvenute da parte dei vigili del fuoco, purtroppo senza vita. Si sta cercando di ricostruire con esattezza quanto accaduto, anche perchè, al momento, nessuno avrebbe assistito alla tragica scena.
VENEZIA, DUE DONNE MORTE IN LAGUNA: UN GESTO VOLONTARIO O UNA DISTRAZIONE?
I corpi senza vita delle donne sono stati trovati all’altezza del Mose, il noto sistema di chiuse che dovrebbe bloccare l’acqua alta a Venezia, e di conseguenza, il suo allagamento. Le vittime erano salite a bordo del battello Actv presso la fermata di Punta Sabbioni subito dopo la mezzanotte di ieri, e il comandante dell’imbarcazione le aveva notate in quanto erano le uniche due passeggere a bordo, vista anche la tarda ora. Peccato però che, alla prima fermata del Lido, lo stesso capitano del traghetto si sia accorto che le due passeggere non erano più a bordo: dopo una breve ispezione, sono state trovate solo le scarpe delle due. A quel punto ha lanciato l’allarme, dopo di che, è tornato indietro per ripercorrere il tragitto, cercando di ritrovare le due donne. Sulla vicenda stanno indagando le forze dell’ordine e al momento non è da escludere alcuna ipotesi, a cominciare da un gesto volontario (anche se non si spiegherebbero le scarpe), arrivando fino ad una distrazione magari causata da un selfie, passando per un malore.