Venezia non è stata inserita nella cosiddetta danger list, ovvero la lista dei Patrimoni mondiali dell’Umanità in pericolo che viene stilata dal comitato World Heritage dell’UNESCO. In passato, come evidenziato nel corso di Uno Mattina, era emerso il rischio che ciò potesse accadere in virtù del continuo deterioramento della città dovuto, ad esempio, al cambiamento climatico e al turismo di massa. L’assemblea, tuttavia non ha ritenuto necessario prendere in esame il caso.



Il Comune veneto può dunque tirare un sospiro di sollievo. “Il lavoro del Ministero degli Esteri e di quello della Cultura è stato enorme. Insieme all’amministrazione, hanno fatto capire all’Unesco che Venezia non è assolutamente trascurata. Anzi, si stanno facendo diversi interventi per tutelare la sua fragilità”, ha raccontato Michele Zuin, assessore al Bilancio, su Rai 1. La speranza dunque è che anche il prossimo anno non si ripresenti l’allarme, ma sarà necessario andare avanti con interventi costanti.



Venezia non è a rischio per Unesco: il commento dell’assessore Michele Zuin

Il lavoro del Comune di Venezia per scongiurare ogni rischio agli occhi dell’Unesco è meticoloso e include diversi fronti. Innanzitutto quello idrogeologico. “È da parecchi anni, soprattutto dopo l’acqua alta del 2019, che interveniamo in questo campo. È per questo motivo che abbiamo fatto entrare in funzione al 100% il Mose, che è stato in molte occasioni salvifico. Sono stati evitati molti danni alla città”, ha rivelato l’assessore Michele Zuin. “Inoltre, sono state portate le navi fuori dal bacino di San Marco”.



Ma non solo. “Di recente abbiamo introdotto il contributo di accesso per regolare le modalità del turismo giornaliero. Infine, ci sono stati provvedimenti per tutelare il centro storico, ad esempio quello che impedisce l’apertura di fast food”. Le misure in questione hanno creato nei mesi scorsi anche qualche polemica, ma per il momento sembrano avere dato ragione all’amministrazione.