Venezuela, presa una decisione definitiva dopo la vittoria di Maduro

Dopo i dubbi alzati dall’opposizione nei giorni scorsi arriva la ratifica sulla vittoria di Maduro, la corte suprema del Venezuela ha dato l’ok definitivo dopo il successo alle elezioni dello scorso fine luglio, con i risultati che erano finiti nel mirino con anche alcune denunce di frode, è stato evidenziato come la decisione sia maturata sui risultati della perizia dei documenti consegnati dal Consiglio Nazionale elettorale e al termine del quale “la perizia ha determinato una piena coincidenza con i verbali dello scrutinio”, nessun dietrofront dunque e il trionfo di Maduro adesso non dovrebbe essere più in discussione, nonostante una parte del Venezuela continui a fare la voce grossa e c’è chi è certo che il rivale Gonzalez abbia avuto la meglio in sede di elezioni.



Alfredo Meza, noto giornalista investigativo venezuelano, si è espresso così sui fatti andati in scena in Venezuela, parlando nel corso di una intervista concessa sul Corriere della sera a Roberto Soviano: “Il chavismo, e quindi anche Maduro, hanno etichettato i loro oppositori come traditori e hanno fatto approvare una serie di leggi che impedivano il finanziamento pubblico dei partiti politici, la costruzione di uno Stato-partito ha lasciato l’opposizione in netto svantaggio”.



Maduro, la vittoria e i rischi dei giornalisti: “Possono pagare con la vita per lui”

Il grande esperto investigativo e firma del Venezuela Alfredo Meza ha raccontato nel dettaglio tra le colonne del Corriere della sera come le sue conoscenze gli abbiano dato delle risposte importanti, forse anche inattese, dopo aver scavato a fondo nel rapporto tra Maduro e il suo popolo, Roberto Saviano ha spiegato come giornalisti del calibro di Meza rischino con la vita il loro lavoro.

Lo scrittore ha sottolineato e ricordato quanto emerso dai suoi approfondimenti: “Studio il narcotraffico in Venezuela da molti anni e questo mi ha permesso di conoscere diversi giornalisti che in questi anni stanno rischiando la vita per raccontare il regime di Maduro e il potere della criminalità organizzata” ha scritto il giornalista sulle colonne del Corriere della sera prima di intervistare Alfredo Meza, che vive esiliato dopo aver scoperto gli intrecci tra riciclaggio e corruzione che hanno visto coinvolto lo stesso presidente venezuelano.