In Venezuela è in corso una vera e propria rivolta contro il presidente Nicolas Maduro, il quale tuttavia ha messo in atto una serie di strategie utili a fare sì che l’Occidente non se ne accorga. La repressione alla “vecchia maniera”, ovvero quella fisica, è soltanto una delle modalità. Di recente, come riportato dal Financial Times, il leader ha infatti utilizzato delle tecniche più moderne, che prevedono l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per manipolare i media statali.



Qualche giorno fa, proprio attraverso quest’ultima, è apparso all’inaugurazione di un nuovo stadio di baseball alla periferia di Caracas, mentre sorridente lanciava palline e provava a battere. Il conduttore del telegiornale, in inglese con accento americano, intanto, elogiava il “successo totalmente inaspettato” che avrebbe portato a 23 milioni di dollari di incasso e creato 20 mila posti di lavoro. In realtà, si sarebbe trattato soltanto di un fake. Il socialista infatti avrebbe registrato le immagini nell’impianto vuoto, in quanto non appare in pubblico dal 2018, quando fu vittima di un attentato fallito.



Venezuela, Maduro contestato dal popolo: “È nostro peggiore nemico”

Nicolas Maduro, nonostante le rivolte, si appresta dunque al decimo anno a capo del Venezuela. In passato gli Stati Uniti e altri Paesi hanno tentato di estrometterlo, ma senza successo. Tre anni fa, ad esempio, Juan Guaidó, capo dell’assemblea nazionale, venne nominato presidente legittimo, ma presto il suo Governo fu sciolto. Anche le sanzioni inflitte da Usa e Ue non sono servite a nulla, anzi lo hanno avvicinato ad alleati come Russia, Cina, Cuba e Iran. È così che sembra che il Paese sia destinato a rimanere uno stato autoritario con un’economia in crisi per l’avvenire.



Un tempo il Paese aveva un’economia ricca in virtù del petrolio, ma questa è stata distrutta proprio dagli anni di cattiva gestione del leader socialista. Più di un venezuelano su cinque è fuggito all’estero durante la sua presidenza, sia a causa della crisi sia per le violente repressioni. Un rapporto delle Nazioni Unite del 2019 ha documentato un numero “incredibilmente alto” di sospette uccisioni extragiudiziali, che ammontano a diverse migliaia. A essere perseguitati sono soprattutto i media indipendenti e i politici di opposizione. “C’è ragione di credere che siano stati commessi dei crimini contro l’umanità”, ha affermato la Corte penale internazionale.