E’ stato emesso un mandato di arresto in Venezuela nei confronti di Edmundo Gonzalez Urrutia, il noto leader dell’opposizione, candidato alla presidenza durante le recenti e contestatissime elezioni vinte da Maduro in maniera tutt’altro che sportiva. Secondo quanto stabilito da un tribunale venezuelano, così come si legge sul sito di RaiNews, Urrutia sarebbe accusato di presunti reati di “usurpazione di funzioni”, ma avrebbe anche falsificato dei documenti, con riferimento a dei registri elettorali dello scorso 28 luglio, data appunto delle elezioni in Venezuela.



Stando a quanto sottolineato dal procuratore, che si è espresso sulla vicenda via Instagram, si tratterebbe di “reati gravi”, e la richiesta di arresto sarebbe giunta in quanto lo stesso Urrutia sarebbe stato convocato per tre volte dalla procura: in tutte e tre le occasioni il candidato dell’opposizione in Venezuela ha deciso di non presentarsi in quanto non riconosceva le accuse mosse nei suoi confronti.



VENEZUELA, MANDATO D’ARRESTO PER URRUTIA, MADURO: “HA LA FACCIA TOSTA”

Insomma, una situazione sempre più incandescente in Venezuela, con Maduro che continua a tirare dritto per la sua strada nonostante di fatto abbia il “mondo contro”, a cominciare dagli Stati Uniti, che da sempre hanno contestato il regime dello stesso capo di stato, e nel contempo, hanno subito sollevato dubbi circa la regolarità delle elezioni presidenziali di due mesi fa.

Dal canto suo l’attuale presidente del Venezuela si dice certo del risultato elettorale, una vittoria giunta senza brogli, puntando il dito nei confronti del suo sfidante Urrutia, che secondo lo stesso “pretende di essere al di sopra delle leggi”, definendolo un personaggio dalla “faccia tosta”, che “non riconosce” alcuna autorità venezuelana. Un atteggiamento che è comprensibile quello del leader dell’opposizione, tenendo conto che i massimi organi statali vanno a braccetto con Maduro.



VENEZUELA, MANDATO D’ARRESTO PER URRUTIA: “COSI’ CI UNISCE DI PIU’”

Maria Corina Machado, altro personaggio di spicco nell’opposizione, e da un mese e mezzo a questa parte in prima fila nel contestare i brogli elettorali, ha commentato la vicenda spiegando che il mandato di arresto nei confronti di Urrutia non può che essere un ulteriore motivo di coesione dell’opposizione, una presa di posizione unita contro Maduro. Nel contempo, una minaccia a quello che Machado definisce “il presidente eletto”, non fa altro che unire anche il mondo esterno alla causa politica dell’opposizione venezuelana, così come comunicato via X, ex Twitter. Alla luce di tale situazione, restano tesissimi i rapporti fra i sopracitati Stati Uniti e il Venezuela.

Di recente il Paese a stelle e strisce, come scrive ancora RaiNews, ha sequestrato un areo del presidente Maduro in quel della Repubblica DominicaNA, poi portato in Florida, in quanto, secondo gli USA, sarebbero state violate le note sanzioni che da anni pesano appunto su Caracas. Per la CNN, uno dei principali network americani, si tratta ovviamente di un “chiaro messaggio” al governo del Venezuela circa le possibili conseguenze a livello economico di ciò che accadrà a Maduro se non dovesse fare un passo indietro.