Si torna a dialogare in Venezuela dopo che la situazione di emergenza del Paese resta intatta dopo gli ultimi mesi in cui i riflettori mondiali si sono abbassati e il popolo resta esattamente come prima, affamato, senza lavoro e con pochissime possibilità di emigrare per le strette del Governo alle frontiere. L’autoproclamato Presidente pro-tempore del Venezuela, Juan Guaidó ha annunciato di avere accettato nelle scorse ore un nuovo invito della Norvegia per partecipare ad un round di negoziati e trattative di pace con il Presidente Nicola Maduro, alle Barbados. Il Governo di Oslo ha proposto una serie di iniziative e quella a cui Maduro prenderà parte si tratta della terza giornata di “dialogo facilitato” dove si spera che la luce intravista in fondo al tunnel possa realmente permearsi e rimanere stabile nella complessa vicenda venezuelana.



GOVERNO NORVEGIA MEDIA, NUOVE TRATTATIVE DI PACE

«Informiamo che i principali attori politici del Venezuela hanno deciso di continuare il processo di negoziato facilitato dalla Norvegia» ha scritto il Ministero degli Esteri di Oslo in un comunicato scritto in spagnolo. Le due parti opposte, continua la nota, «si riuniranno questa settimana alle Barbados per avanzare nella ricerca di una soluzione concordata e costituzionale per il Paese. I negoziati si svolgeranno in modo continuo e veloce». Non è però così in discesa la trattativa che si preannuncia, la terza dopo le prime due senza frutti avutesi in maggio: Guaidó ha infatti spiegato come «La riunione con dei rappresentanti del regime usurpatore sull’isola caraibica, dovrà servire a stabilire un negoziato in vista dell’uscita dalla dittatura». Le condizioni poste però dal leader dell’opposizione non sono certo “semplici”: addio alla presidenza di Maduro, un Governo immediato di “transizione” e poi ovviamente «elezioni libere con osservatori internazionali». Finora ogni tentato avvicinamento tra Governo e “ribelli” è fallito miseramente: che sia la volta buona?

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