Dopo Trump e Lavrov, arriva la “terza risposta” nella guerra totale – per ora solo dialettica, ma si teme per le prossime settimane – tra Russia e Stati Uniti: il Segretario di Stato Usa Mike Pompeo risponde per le rime all’omologo del Cremlino «La Russia e Cuba stanno destabilizzando il Venezuela e il coinvolgimento russo nelle vicende del Paese latinoamericano rischia di destabilizzare anche le relazioni bilaterali tra Washington e Mosca». Il Venezuela è una vera e propria miccia pronta ad esplodere, con il leader dell’opposizione Guaidó che dice di voler continuare per chiedere la definitiva deposizione dell’”usurpatore di Caracas”: lo stesso giovane Presidente ad interim del Venezuela ha annunciato questo pomeriggio un programma di scioperi scaglionati dell’Amministrazione Pubblica a partire da domani per arrivare poi sabato prossimo ad un nuovo sciopero generale di tutto il Paese. «1 maggio? In Venezuela non abbiamo nulla di cui festeggiare, resteremo nelle strade fino ad ottenere la piena fine all’usurpazione di Maduro».



RUSSIA VS USA “NON INTERFERITE”

Non arretra di un millimetro Juan Guaidò che, dopo l’annuncio di Nicolas Maduro a proposito del fallimento del golpe, risponde colpo su colpo e su Twitter annuncia che “noi continuiamo, più forti di prima” elencando quali saranno i prossimi passi. Intanto, nell’ennesima giornata di scontri si registra la morte di un ragazzo di 24 anni ad Aragua, per quella che oramai è una guerra, seppur ancora a bassa tensione, che si combatte non solamente in Venezuela ma pure a livello delle cancellerie internazionali. Infatti, nelle ultime ore, dopo che il successore di Hugo Chavez si è ripreso la scena, annunciando di aver sconfitto i ribelli che avevano “tradito” la Costituzione, è arrivata la replica da parte della Russia a un possibile intervento armato degli USA nel Paese sudamericano. A farsi sentire è stato il Ministro degli Esteri del Cremlino, Sergej Lavrov, che ha ammonito Washington da tentare qualsiasi ingerenza dopo che Trump aveva parlato di possibile ricorso all’esercito: “Sarebbero una palese violazione del diritto internazionale e ulteriori aggressivi passi creeranno una situazione dalle conseguenze pericolose” ha detto alla stampa uno degli uomini più fidati di Vladimir Putin. (agg. di R. G. Flore)



VENEZUELA, TRA GOLPE E GUERRA CIVILE

Un Paese sull’orlo della guerra civile e un golpe semi-fallito: le diverse analisi fatte su stampa italiana e commentatori internazionali sulle ultime ore del Venezuela la dicono “lunga” sul giudizio nel merito che viene dato alla Presidenza Maduro e alla figura del leader dell’opposizione Juan Guaidó. La guerra civile è innegabile in un Paese come il Venezuela dove si è passati dall’essere una delle potenze del Sud America ad una nazione col 90% di povertà, senza medicinali, con carestie e blackout energetici oltre allo stato di tensione permanente dopo le “fittizie” elezioni presidenziali degli scorsi mesi (con l’eliminazione di tutti gli avversari politici di Maduro). Di contro, il “golpe” tentato con l’apporto dato da parte dei militari all’opposizione (e la liberazione di Leopoldo Lopez) non è riuscito a rovesciare il regime, nonostante Maduro sia stato dato praticamente in partenza verso Cuba qualora le cose si fossero messe male per il suo Governo. I morti in piazza crescono, gli scontri a Caracas pure e la tensione internazionale si è di colpo riaccesa sul piccolo Paese del Sud America: peggio di così questo primo maggio non poteva che andare in Venezuela (e all’Onu).



VENEZUELA, TRUMP CONTRO CUBA E RUSSIA

«Se le truppe e le milizie cubane non cesseranno immediatamente le operazioni militari e di altro genere allo scopo di causare la morte e la distruzione della Costituzione venezuelana, imporremo un embargo totale sull’isola di Cuba, insieme a più sanzioni», sono le parole scritte dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump su Twitter dopo le notizie filtrate alla Casa Bianca del tentativo di aiutare il Governo Maduro anche durante il tentato rovesciamento del potere. Il legame tra il Paese chavista e quello castrista sono profondi e da tempo solidi, e anche per questo gli Usa stanno cercando di far desistere anche la Russia dall’appoggiare la follia di un Governo che non fa che affamare il popolo non da ieri. Mike Pompeo, Segretario di Stato Usa, ha dichiarato che gli States sarebbero anche pronti all’intervento militare se le violenze di Maduro continueranno in piazza come visto ieri, con le camionette e i carri armati che hanno investito alcuni manifestanti davanti agli occhi del mondo. Guaidó chiama a raccolta l’intera comunità internazionale, facendo sapere che loro «continueranno con più forza che mai», mentre Maduro parla di golpe fallito e accusa gli Usa di aver agito nell’ombra per sabotare il governo di Caracas.