Vera Gemma e le pretese in famiglia: “Volevano che fossimo all’altezza di papà“
Il rapporto con papà Giuliano è stato molto importante per Vera Gemma, per il suo percorso di vita ma anche professionale. L’attrice ha concesso un’intervista a cuore aperto al Corriere della Sera, dove ha parlato della sua carriera e ricordato con grande affetto l’indimenticato papà, icona del cinema. In particolare, ricorda come in famiglia tutti fossero preoccupati affinché l’attrice fosse all’altezza del padre, anche in termini di bellezza. “Non ci hanno mai parlato di droghe, ma si sono raccomandati mille volte di non ingrassare“, ammette.
L’aspetto fisico era essenziale in famiglia, racconta: “Erano ossessionati dalla bellezza. Volevano che fossimo all’altezza di papà. Forse, ci tenevano perché lui era diventato un divo attraverso la bellezza e solo dopo aveva dimostrato di essere bravo. Pensi che ci hanno fatto rifare il naso e non c’era bisogno. Però, sono stati comunque un esempio solido di amore per la vita, per cui ho provato tutte le droghe ma senza mai diventare dipendente“.
Vera Gemma e il ricordo di papà Giuliano: “Mi diceva sempre che ero speciale“
Vera Gemma, inoltre, ricorda l’adorato papà Giuliano e i paragoni con lui, che spesso le hanno fatto male: “Mi diceva sempre che ero speciale. Ha fatto di tutto per darmi autostima. I problemi non li ho mai avuti con lui, ma con quelli che dicevano: il padre è bello, lei è brutta, è coatta. Ho subito paragoni crudeli e, da adolescente, ne ho sofferto. Oggi, mi piaccio, mi vedo bella, piaccio agli uomini, non ho capito perché sui social gli haters mi dicono: fai schifo, sei brutta. Sono sexy, eccessiva, quello sì […]”.
Parlando del padre, l’attrice ricorda con affetto gli ultimi momenti vissuti assieme a lui, prima della sua scomparsa: “Prima di morire, era venuto da me a Los Angeles, dove Quentin aveva presentato il mio documentario su di lui. Papà era fiero di come mi fossi sistemata senza chiedergli aiuto. Si divertì, in aeroporto, mi disse grazie con gli occhi ludici. Ora, a Beverly Hills, in un cinema tappezzato con la mia faccia, ho pensato a lui e sono scoppiata a piangere. È arrivato un vecchietto dell’Academy, gli ho detto che piangevo perché avrei voluto che mio padre fosse lì, lui mi ha preso la mano, mi ha detto: tuo padre c’è“.