Il “caso” Verbania tiene in apprensione il Governo, proprio nel giorno della riunione decisiva con Regioni ed Enti Locali sulle nuove regole Cts per il trasporto e le mascherine in classe: La Stampa aggiunge alcuni dettagli sulla chiusura dell’Iss Cobianchi decisa dalla dirigente scolastica, come ad esempio la positività dovuta non ad un alunno bensì ad una docente. Basta dunque un positivo per far saltare il ritorno in classe dei 430 studenti che domani avrebbero dovuto cominciare i corsi di recupero: il più grande istituto del Verbano Cusio Ossola lancia la serrata con l’aggiunta di 6 studenti già posti in isolamento, gli stessi a cui l’insegnante positiva al Covid aveva tenuto gli esami di idoneità, integrazione e ammissione agli esami di stato la scorsa settimana. I test in quel caso sono imposti obbligatoriamente e proprio con i risultati arrivati oggi si è deciso l’isolamento dei 6 studenti (per ora negativi al tampone), oltre alla chiusura della scuola Cobianchi in attesa delle santificazioni. Sono tutti sono asintomatici al momento e nessun provvedimento è stato indetto per gli altri studenti che erano a scuola ma in altre aule (25 ragazzi), così come per il personale amministrativo e i bidelli, già al lavoro nell’istituto scolastico dal 26 agosto.



CHIUSA SCUOLA A VERBANIA

Mentre la gran parte delle scuole d’Italia domani ripartirà con i primi corsi di recupero in vista della riapertura definitiva il 14 settembre, scoppia subito un “caso” Covid che pone immediata riflessione su quanto potrebbe avvenire nelle classi a pieno regime nelle prossime settimane: all’istituto Iss Cobianchi di Verbania dopo un utente positivo al coronavirus durante i corsi di recupero (cominciati lo scorso 26 agosto) è stato chiuso l’intero complesso, segnalando così già i primi dubbi circa le linee guida anti-contagio approvate da Cts, Stato e Regioni la scorsa settimana. «L’Istituto scolastico Cobianchi di Verbania “sospende le attività didattiche a partire da lunedì 31 agosto 2020 per consentire lo svolgimento di un intervento di sanificazione dei locali, così come previsto dalle attuali normative per il contenimento della pandemia da Covid-19», scrive sul portale dell’istituto il dirigente scolastico Vincenza Maselli, «l’intervento si è reso necessario poiché un utente, entrato recentemente in Istituto, è risultato positivo al virus Covid-19». Proprio per preservare la sicurezza degli alunni e di tutto il personale scolastico, tale decisione è «prioritaria rispetto a qualsiasi altro interesse».



ALLARME COVID VERBANIA: SANIFICAZIONE E PREVENZIONE

Sempre per la preside della scuola di Verbania la riapertura della scuola «avverrà quando saranno terminati i lavori di sanificazione e si potrà così garantire l’accesso in totale sicurezza. La data verrà comunicata il prima possibile». Al momento comunque non sono state sospese le attività del corpo docenti che opera comunque nella scuola in attesa della ripresa dei corsi di recupero: quanto avvenuto a Verbania resta però dirimente pensando a cosa potrà succedere nelle prossime settimane quando anche solo un ragazzo/docente/addetto dovesse rimanere positivo al tampone Covid-19. Da quanto spiegato nelle linee guida Iss-Cts in teoria dovrebbe esserci la temporanea sospensione della classe coinvolta, con tamponi/test da svolgere per tutti i contatti ma senza chiudere l’intero istituto: di contro però, come aveva già preannunciato il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, le possibilità che soprattutto nelle prime settimane la decisione dei presidi sia più orientata alla chiusura totale (e all’adozione della Dad) è assai probabile, e il caso Verbania lo conferma immediatamente. Oggi alle 19 è convocata la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti Locali per dirimere i nodi trasporti e mascherine: si appresta un tavolo tutt’altro che semplice per poter permettere l’apertura delle scuole in presenza il prossimo 14 settembre.

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