L’Ucraina è pronta ai negoziati, ma la Russia no. Non ha dubbi la vicepremier Irina Vereshchuk, intervenuta ai microfoni di Otto e mezzo. “Come ha confermato il presidente Zelensky alla televisione italiana, noi siamo pronti, ma Putin non vuole solo i nostri territori: vuole distruggere il governo ucraino”, la sua analisi: “Non abbiamo altra scelta che combattere fino alla fine”.



Irina Vereshchuk ha spiegato che prima di affrontare le trattative di pace, la Russia deve ritirare le truppe dai territori ucraini, tornando a com’erano prima del 24 febbraio. La vicepremier ha poi rimarcato che Zelenski si riferisce a Macron quando parla di leader che chiedono all’Ucraina di concedere dei territori: “Ma Putin sa benissimo cosa fare per salvare la propria faccia, non abbiamo bisogno di fargli questi favori”.



Vereshchuk: “Crimea é, é stata e sarà ucraina”

Uno dei passaggi più importanti dell’intervista rilasciata da Irina Vereshchuk a Otto e mezzo è legato alla Crimea: “La Crimea é, é stata e sarà ucraina. Il fatto che sia temporaneamente occupata non la rende territorio russo e noi non la riconosceremo mai tale”. La vicepremier ha poi sottolineato che la guerra tra Mosca e Kiev proseguirà fino a quando l’Ucraina non avrà abbastanza armi “per rispondere in modo decisivo al nemico e riprenderci il nostro territorio per come era nel 1991”. E la Vereshchuk ha evidenziato che Kiev oggi non ha abbastanza materiale militare per poterci riprendere il Donbass. Poi una stoccata al popolo russo: “Non solo Putin ma tutto il popolo russo é responsabile delle atrocità che stanno commettendo i loro soldati sul nostro popolo”. L’obiettivo della comunità internazionale è quello di arrivare alla pace, al cessate il fuoco, ma non è dello stesso avviso il Cremlino secondo Irina Vereshchuk: “Tutti i pacifisti che pensano che Putin possa deporre le armi con la diplomazia, si sbagliano. Non vorrei che accadesse una guerra sul territorio europeo, ma Putin non si fermerà con i negoziati ma solo con le armi”.

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