Le operazioni di controllo del Green Pass devono essere condotte esclusivamente attraverso l’applicazione “Verifica C19”, in quanto nelle ultime settimane sono state individuate alcune app pirata che, mediante l’operazione di scansione della carta verde, tratterebbero dati in violazione delle disposizioni di legge, chiedendo anche una registrazione agli utenti e trasferendo a terzi i dati dei cittadini. Di conseguenza, “non sono solo esposti i dati personali anagrafici, ma anche quelli sanitari, a partire da tamponi e vaccini”.



Infatti, come riporta l’agenzia stampa Adnkronos, alcuni produttori e sviluppatori, anche di altri Paesi, hanno messo a disposizione sugli store online app per la verifica del Green Pass che consentono a chi le scarica, inquadrando il QR Code, “di leggere dati personali come nome, cognome, data di nascita, ma perfino dosi o tamponi effettuati. In alcuni casi, le app richiedono anche una registrazione per il download e trasferiscono i dati a terzi”.



GARANTE PRIVACY SU APP PER VERIFICA GREEN PASS: “FIDATEVI SOLO DELL’APPLICAZONE VERIFICA C19”

Il Garante per la protezione dei dati, in particolare, ha messo in guardia tutti gli utenti dallo scaricare questo tipo di applicazioni pirata, stabilendo, ricordando e soprattutto raccomandano che è l’app Verifica C19, quella rilasciata dal Ministero della Salute, l’unico strumento di verifica delle certificazioni verdi utilizzabile per assicurare la privacy delle persone e, al tempo stesso, contribuire a preservare la salute pubblica.

I colleghi dell’Adnkronos hanno riportato altresì che “l’autorità ha deciso inoltre di avviare un’indagine sulle app per Green Pass non in regola, riservandosi gli opportuni interventi a tutela degli utenti”. Insomma, le applicazioni finite nel mirino del garante della privacy sembrano davvero avere le ore contate.