Vernazza, in Liguria, è un piccolo comune marinaro che non solo rappresenta una delle perle che offre il territorio delle Cinque Terre ma pure un caleidoscopio di case colorate arroccate e che pian piano digradano verso il sottostante specchio d’acqua: si trova infatti in provincia di La Spezia e affacciato sul Mar Ligure uno dei borghi probabilmente più belli d’Italia oltre che uno di quelli più gettonati… su Instagram per lo scenario mozzafiato che regala nelle giornate estive di piena luce o anche al tramonto; e non è un caso che giusto qualche anno fa, in una delle sue rubriche, il prestigioso New York Times l’abbia inserito in una esclusiva “shortlist” di 46 luoghi, scelti in ogni angolo del globo, che andrebbero visitati almeno una volta nella propria vita. E tra le case-torri che sono diventate una peculiarità di Vernazza, l’architettura di questo borgo fortificato che ancora oggi è oggetto di studio e i suoi saliscendi, lo sperone roccioso che guarda verso il mare aperto e per non dire anche della caratteristica spiaggetta col suo porticciolo, la “cartolina” che si offre allo spettatore di questo piccolo centro ligure ha davvero pochi eguali al mondo. Andiamo a scoprire la sua storia e quali sono le meraviglie custodite da questo promontorio che si tuffa nelle acque antistanti e che fu capace di stregare pure Eugenio Montale che dedicò a Vernazza i suoi versi.



VERNAZZA IN LIGURIA, LA PERLA DELLE CINQUE TERRE

Il racconto del borgo di Vernazza (dal dialetto locale “Vernassa” e che secondo alcuni deriverebbe dall’aggettivo latino “verna” che sta a indicare qualcosa di indigeno o del luogo), oggi abitato da meno di 800 abitanti, comincia in tempi remoti mentre i primi documenti che ne attestano l’esistenza risalgono attorno all’anno Mille quando il centro fu un “castrum” per una delle popolazioni francofone che scorrazzavano nella zona, utilizzando il suo porticciolo come punto per avvistare in lontananza la presenza di pirati. Finita sotto l’influenza della Repubblica Marinara della vicina Genova la città accolse i nuovi feudatari e venne accentuata la sua caratteristica di avamposto fortificato con tanto di bastioni e pure delle torri che servivano come vedette: nel corso dei secoli poi passò sotto nuove dominazioni fino a quando non divenne un possedimento della Francia napoleonica e, grazie proprio all’influenza transalpina, il centro visse una nuova fase di splendore tra incremento degli scambi commerciali come peraltro accadde negli altri borghi del Levante ligure. Infine entrato sotto la sfera di influenza dei Savoia nel 1815 e pian piano assunse la conformazione odierna: attualmente Vernazza è il secondo centro delle Cinque Terre venendo da ovest e fa parte del territorio dell’omonimo Parco Nazionale e di un sito riconosciuto quale Patrimonio UNESCO assieme ai vicini Monterosso al Mare, Corniglia, Manarola e Rio Maggiore.

IL BORGO  ADAGIATO ALLE PENDICI DI UNO SPUNTONE DI ROCCIA

La bellezza di Vernazza non sta solo nel suo borgo pittoresco e dai colori pastello alle pendici del suddetto sperone di roccia, tra case colorate, carruggi e saliscendi, ma pure nel territorio circostante, caratterizzato dai terrazzamenti in cui si coltiva la vite ma pure sentieri amati dagli appassionati di escursionismo nell’entroterra e senza dimenticare che sopra l’abitato si trova il bel santuario di Nostra Signora di Reggio. Il simbolo locale è la torre cilindrica di Belforte del Castello dei Doria, da cui si gode peraltro di una vista mozzafiato: questa fortezza medievale risalente all’XI secolo segue di fatto la conformazione naturale del costone di roccia su cui sorge e deve a questo la sua forma singolarmente irregolare. Come accade per tutti i borghi di queste dimensioni, il miglior modo di scoprire Vernazza è a piedi, senza dimenticare una capatina nella piazza principale (chiamata dai suoi abitanti “u cantu de musse”, ovvero l’angolo delle chiacchiere): da visitare è anche la Chiesa di Santa Margherita di Antiochia, dedicata a quella che poi sarebbe diventata la santa patrona dopo il ritrovamento lungo le coste del paesino di una scatoletta contenente le ossa di una delle sue dita. Recuperata dopo i restauri dello scorso secolo si contraddistingue per un prezioso crocifisso ligneo e la sua torre campanaria a base ottagonale. Ovviamente, al termine del tour in questo luogo in cui fiaba e natura incontaminata s’incontrano come rocce e mare, non c’è niente di meglio di un bagno -stagione permettendo- nelle acque limpide del Mar Ligure approfittando magari delle due piccole spiagge che Vernazza offre.

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