Non chiamatela “Lady Dazn”. Veronica Diquattro, vicepresidente esecutivo Italia e Spagna di Dazn, è una manager contemporanea che ha portato la sua esperienza maturata in Google e Spotify. «Ero a Spotify nel 2012 e allora non era un gigante, in Italia non si conosceva. A Google stavo al primo mercato delle app. Mi ha dato le basi», dice a La Stampa. Ora è a Dazn con un obiettivo chiaro: «Spingere lo sport allo stesso cambiamento visto nella musica». Donna al comando in un mondo maschile quale è ancora il calcio, Veronica Diquattro può essere senza dubbio un esempio per le donne. «Mi ricordo di quando entravo alle riunioni e mi chiedevano: “Ma è sola?”. Mi prendevano per la tizia che apriva la porta al capo». E c’è pure il fattore età: «Quando entro nelle assemblee di Lega vedo diversi punti interrogativi disegnati in faccia, se si passa al pratico però mi prendono sul serio. Il calcio resta un mondo maschilista. Sta cambiando e dovrà farlo sempre più in fretta». Intanto ha scelto Diletta Leotta come padrona di casa.
VERONICA DIQUATTRO E LA SCELTA DI DILETTA LEOTTA A DAZN
Diletta Leotta è una figura televisiva molto tradizionale, anche per questo è stata scelta da Dazn. «Dovevamo portare avanti elementi consolidati all’inizio. Ci stiamo piano piano muovendo verso volti e voci emergenti, in linea con il nostro marchio dinamico e innovativo», dice Veronica Diquattro a La Stampa. Puntare su un volto nuovo subito sarebbe stato evidentemente un azzardo. «Il mercato non era pronto per una figura inedita in quel posto. E neanche noi. Lei si è messa molto in gioco. Lo apprezziamo». Non è mancato un riferimento all’accordo con Sky, vissuto dagli abbonati all’emittente satellitare come una presa in giro. «Le offerte Sky sono decisioni loro, la nostra proposta è chiara». Il debutto di Dazn comunque è stato problematico, ma i disservizi sono ormai alle spalle. «Sarebbe servito del tempo e noi ci siamo dovuti buttare in una finestra obbligata per via dei diritti appena acquisiti. In Spagna, dove a livello di infrastrutture sono molto più avanti, nessun trauma di ingresso».