E’ giunta in serata la condanna in terzo grado per Veronica Panarello, imputata per l’omicidio del piccolo Lorys Stival. Anche per la Cassazione, è lei l’assassina del figlio ucciso all’età di 8 anni: confermati 30 anni di reclusione. Tre differenti gradi di giudizio, dunque, hanno ritenuto che sia stata proprio la giovane madre di Santa Croce Camerina ad uccidere il figlioletto primogenito cinque anni fa. La donna ha appreso la decisione della Cassazione dal carcere Le Vallette di Torino dove è detenuta e dal quale attendeva con ansia e sofferenza la sentenza. La condanna a 30 anni di carcere era già stata inflitta in primo grado dal Gup di Ragusa Andrea Reale e confermata in Appello a Catania lo scorso anno. Ora la sua condanna diventa definitiva, come deciso dalla prima sezione penale della Cassazione, presieduta da Adriano Iasillo che ha dichiarato inammissibile il ricorso avanzato dall’avvocato Francesco Villardita, difensore della Panarello. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



OMICIDIO LORYS STIVAL, PAPÀ FRANCO “LEI È..”

“Non è stata lei, non me lo toglie nessuno dalla testa”, queste sono le parole di papà Franco Panarello che oggi è stato ospite in diretta a Mattino5 in attesa della sentenza della Cassazione proprio sul caso dell’omicidio del nipote Lorys Stival. Federica Panicucci si occupa del caso ripercorrendo quelle che sono le immagini delle dichiarazioni della Panarello chiedendo le sue impressioni anche al suo speciale ospite in collegamento da Torino che però continua a ribadire il fatto che lei era una madre apprensiva e che non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere e che se ha confessato è solo per coprire un’altra persona o, magari, solo per vergogna e per non ammettere un tradimento o altro: “Hanno preso un colpevole e l’hanno buttato dentro, mia figlia è innocente”. Papà Franco Panarello ha poi specificato il fatto che tutti si sono accaniti contro la figlia solo perché è rimasta sola e perché la sua famiglia l’ha abbandonata a differenza di quanto è successo in un altro caso, quello di Annamaria Franzoni. Alla fine il signor Panarello ribadisce che lui è dalla parte di sua figlia e con lui c’è anche il suo avvocato, non è da sola: Non credo che sia stata lei a buttare nel canalone il figlio e io vado ogni giorni lì a fare visita all’anima di mio nipote”. Spinto da Riccardo Signoretti, il padre di Veronica Panarello spiega: “La sua ultima dichiarazione è quella vera, me lo ha giurato. Da fuori è facile puntare il dito contro un’altra persona. Ci sono state troppe cose contro di lei, non credo nemmeno alle telecamere. La verità è quella che ha detto e che nessuno ha voluto vedere“. (Scalise Piera)



VERONICA PANARELLO, SENTENZA CASSAZIONE: SARA’ CONFERMATA LA SENTENZA?

E’ attesa per oggi, giovedì 21 novembre la sentenza di Cassazione a carico di Veronica Panarello, la giovane madre di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, accusata dell’omicidio del piccolo Lorys Stival. All’epoca dei fatti, il 29 novembre 2014, la vittima aveva appena 8 anni. Fu proprio la madre a recarsi poco dopo l’ora di pranzo dai Carabinieri per denunciare la denuncia del primogenito. Veronica raccontò di aver accompagnato il piccolo Lorys a Scuola, ma in realtà nessuno lo vide mai entrare. Poche ore dopo la scomparsa di Lorys, il suo corpo fu trovato da un cacciatore, senza vita, in un canalone nei pressi del Mulino Vecchio. Sin dall’inizio le indagini si concentrarono sulla madre, arrestata per omicidio e occultamento di cadavere, sebbene lei abbia sempre manifestato la sua innocenza, fornendo diverse versioni fino all’ultima nella quale tirerebbe in ballo anche l’ex suocero Andrea Stival, nonno si Lorys. Secondo la Panarello sarebbe stato lui ad uccidere il nipotino dopo la scoperta di quest’ultimo della presunta relazione segreta tra il nonno e la madre. Stival ha sempre respinto ogni accusa e le successive indagini appurarono l’estraneità dell’uomo rispetto all’omicidio di Lorys. In merito a Veronica Panarello, invece, nei primi due gradi di giudizio è stata condannata a 30 anni di reclusione. Anche in seguito alla sentenza d’Appello l’imputata continuò a puntare il dito contro l’ex suocero urlando in aula: “È colpa tua, ti ammazzo con le mie mani. Sei contento adesso?”.



VERONICA PANARELLO, SENTENZA CASSAZIONE: I PUNTI DEL RICORSO

A poche ore dalla sentenza di Cassazione che potrebbe confermare la condanna a 30 anni a carico di Veronica Panarello per l’omicidio del piccolo figlio Lorys Stival o ribaltare il destino della giovane madre, parla il suo difensore, l’avvocato Francesco Villardita. Nell’intervista a Fanpage.it ha rivelato quali saranno gli argomenti con cui sosterrà oggi, nel processo di terzo grado le ragioni della sua assistita. L’avvocato ha descritto Veronica “preoccupata” e “ansiosa” ed ha confermato la sua assenza domani in aula. Certamente Villardita non ha alcuna aspettativa dell’esito della Cassazione ma ha rivelato al tempo stesso anche quali saranno i punti sui quali si baserà l’intero impianto difensivo: “I punti del ricorso sono molteplici, sia in termini di crimino-dinamica, sia in termini di capacità di intendere e di volere”. Secondo la difesa della donna, la stessa non sarebbe stata da sola sulla scena del crimine, come dimostrato, a suo dire, da un video che mostrerebbe una seconda sagoma in auto. “Di quella sagoma non è stata data alcuna spiegazione da parte della corte territoriale”, ha commentato l’avvocato. Altro motivo di ricorso, il mancato faccia a faccia tra la Panarello e Andrea Stival, il suocero accusato dalla donna di essere l’autore del delitto del figlioletto. E sotto accusa, secondo la difesa, anche il rifiuto di una perizia psichiatrica considerata “non necessaria”.