Veronica Pivetti a Domenica In da Mara Venier parla della sua famiglia e del rapporto con i genitori. “Mi commuovo facilmente, i conflitti ci sono in tutte le famiglie, i miei genitori sono vivi entrambi, sono grandi, vecchi e dopo tante battaglie fatte insieme abbiamo ancora voglia di vederci e raccontarci le cose. E’ un ritorno bello e soprattutto è bello valutare i tanti errori fatti da tutti, fare un bilancio dove poi alla fine ti commuovi”. L’attrice e conduttrice non nasconde che le crisi in famiglia non sono mancate e parlando proprio di litigi racconta: “parlavo col mio papà domenica scorsa che mi ha detto ‘a me sto libro mi ha scioccato’, abbiamo fatto un bel dibattito per arrivare ad un’intesa, gli ho spiegato la mia posizione e alla fine ci siamo capiti. Non è il lieto fine a tutti i costi, è un desiderio di comunicazione, non ho mai finito la costruzione del rapporto con i miei genitori. Devi annaffiare e poi questa pianta cresce”. Poi Veronica Pivetti ricorda la collaborazione con Carlo Verdone che l’ha lanciata nel film “Viaggi di Nozze”: “devo ringraziare Fabio Fazio, poi è arrivata Lina Wertumuller con cui ho un ottimo rapporto”. Poi per lei un video di Carlo Verdone: “è bello raccogliere le testimonianze di persone che oggi sono dei colleghi, mi sorprendo sempre, mi sento una miracolata”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio) 



Veronica Pivetti: “Nel libro parlo di sesso, vorrei farci una serie”

Veronica Pivetti ospite a Domenica In di Mara Venier a poche ore dal debutto della nuova stagione di “Amore Criminale”. Non solo attrice, conduttrice e doppiatrice, ma anche scrittrice visto che recentemente ha pubblicato il libro dal titolo “Per sole donne”. “E’ un libro che parla di sesso” – dice la Pivetti che precisa – “volevo scrivere un romanzo erotico – comico in cui ho usato un linguaggio esplicito”. La Venier, infatti, comincia il libro e anticipa “secondo me si potrebbe fare un film”, ma la Pivetti non nasconde “vorrei farci una serie, ho usato un linguaggio esplicito per parlare del sesso delle donne della nostra età. Qui ci sono due donne molto diverse tra loro, ma che possono testimoniare che la sessualità dopo i 50 anni…” ma la Venier ironizza “io non mi ricordo nulla, io sono Immacolata come tutte le zie!”. La Pivetti poi parla dei suoi anni: “I 50 anni è un giro di boa, cambiano tante cose, ma la vita comincia adesso”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)

Veronica Pivetti: “Amore criminale? Difficile non farsi coinvolgere dalle storie”

Veronica Pivetti torna al timone della nuova edizione di Amore Criminale, domenica 19 gennaio 2020, dalle 21.10 su Rai3. L’attrice torna protagonista della prima serata con sei nuovi appuntamenti che lasceranno il pubblico di sasso. Da anni, per il terzo canale di viale Mazzini, il programma è un punto fermo per sensibilizzare il proprio pubblico su un tema importante e delicato qual è la violenza di genere. Ricordare le vittime di femminicidio attraverso documenti, filmati e testimonianze delle famiglie, degli amici e dei colleghi. Con lo scopo di sensibilizzare e tenere alta l’attenzione su un fenomeno in costante aumento. Questo è l’obiettivo di “Amore criminale” e di Veronica Pivetti, che per il quarto anno conduce il programma di Raitre, al via oggi nella prima serata. Proprio la conduttrice, intervistata da TV Sorrisi e Canzoni, ha raccontato delle novità di questa edizione: “Sì, una molto importante. Nella prima parte di ognuna delle sei puntate ascolteremo il racconto dei figli delle vittime di femminicidio”.

Veronica Pivetti torna con Amore Criminale

Anche i figli delle vittime, nella maggior parte dei casi, sono “vittime” a loro volta. “Già. Sono ragazzi lacerati nei loro sentimenti, che si porteranno per sempre sulle spalle un dolore e un peso immensi. Molti si sentono responsabili per quanto è accaduto, pensano che avrebbero potuto fare qualcosa per evitarlo. Ma in loro c’è anche una grande forza”. Poi Veronica Pivetti rivela come fa ad esporre al pubblico da casa eventi tanto drammatici: “Dove trovo la forza per raccontare omicidi così efferati? Difficile non farsi coinvolgere. Ma sono onorata di poter offrire un servizio pubblico. Molte donne si rivolgono al programma per avere indirizzi e consigli”. Tuttavia, sebbene se ne parli tanto, il fenomeno, rispetto a molti anni fa, è drammaticamente crescita: “Credo che l’aumento dei casi vada di pari passo con l’emancipazione femminile. Siamo in una società ancora profondamente maschilista: gli uomini non accettano che una donna prenda in mano le redini della propria vita”. Successivamente l’attrice racconta se interpreterebbe o meno la vittima di un femminicidio in un film o una fiction: “Dipende. Dal momento che l’argomento è forte, lo dovrebbe essere anche la sceneggiatura della vicenda”. E, in ultimo, ha svelato anche come la redazione del programma sceglie le storie: “Spesso puntiamo su fatti che non hanno avuto grande eco mediatica. E poi per parlarne serve la collaborazione dei familiari. Molti non accettano perché rendere pubblica la vicenda è straziante, è come viverla una seconda volta”.