Blocco del Fisco per determinate situazioni: è questa una delle misure più attese del prossimo decreto del Governo che conterrà una serie di disposizioni per fronteggiare l’emergenza Coronavirus anche dal punto di vista economico. In mattinata Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria all’Economia, ha dato conferme in tal senso e a proposito della sospensione dei versamenti Iva (previsti per il prossimo lunedì 16 marzo) e le ritenute su lavoro dipendente autonomo ha spiegato però che non è ancora stato definito il livello di fatturato sotto al quale varrà il provvedimento. “È ancora in via di definizione” ha spiegato la sottosegretaria del MEF: secondo alcune indiscrezioni la sospensione dei versamenti Iva, Irpef e Inps per le aziende varrà al di sotto della soglia dei 400mila euro di fatturato nel settore dei servizi e invece dei 700mila in quello del commercio. (agg. di R. G. Flore)



“ESENZIONE IN DECRETO”: CHI E’ ESCLUSO?

La sottosegretaria al Ministero per l’Economia, Maria Cecilia Guerra, ha spiegato a SkyTg24 questa mattina che i versamenti Iva del prossimo 16 marzo 2020 saranno ufficialmente rinviati: «Il decreto legge con le misure economiche (qui la bozza con tutte le misure, ndr) per contenere l’impatto del coronavirus prevederà una sospensione dell’Iva per un numero molto rilevante di soggetti». La stessa esponente Pd fa però capire che non tutti i soggetti saranno “coinvolti” nel rinvio dei versamenti: «La sospensione del versamento dell’Iva e delle ritenute su lavoro dipendente a autonomo così come del versamento dei contributi sarà garantito a tutti i soggetti Iva, lavoratori autonomi e imprese sotto un certo livello di fatturato in via di definizione – ha concluso Guerra – mentre a tutte le attività economiche ricomprese nelle filiere più colpite (turismo, alberghi, spettacolo, cultura) verrà garantita la sospensione delle ritenute sul lavoro e dei contributi indipendentemente dal livello del fatturato». Il Governo l’ha lasciato intendere ma al momento non v’è certezza: potrebbe anche esserci un intervento delle casse private (come quella degli artigiani), un indennizzo a favore dei propri associati. Sul fronte famiglie, la stessa Guerra conferma l’impianto del Decreto «Pensiamo al congedo parentale con un numero preciso di giorni che possano essere presi durante la chiusura delle scuole».



SI VA VERSO IL RINVIO

Proroga per i versamenti Iva con scadenza al 16 marzo 2020 a causa del Coronavirus: il governo lavora ad una sospensione per decreto. Lo anticipa il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, assicurando anche che «nessuno perderà il suo lavoro» e che il governo sta lavorando anche agli ammortizzatori sociali. «Sarà rinviato il versamento dell’Iva. Entro il fine settimana il ministro Gualtieri proporrà un provvedimento economico che riguarderà tutti», ha dichiarato Boccia. Il ministro però non si è sbilanciato: «Non voglio anticipare i singoli provvedimenti ma ci saranno quelli necessari. Vale per tutti gli italiani e per tutte le imprese». La proroga dei versamenti Iva sarebbe il primo rinvio fiscale tra quelli previsti dal Governo. Di fatto si tratta dello schema usato dopo ogni terremoto o grande calamità naturale. Quando poi l’emergenza passa e le attività economiche si risollevano, lo Stato può richiedere indietro una parte di quei soldi. Quindi, è meglio parlare di “sospensione” o, come afferma il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, di un “futuro parziale ristoro” delle tasse non versate.



PROROGA VERSAMENTI IVA 16 MARZO 2020, COME CAMBIA CALENDARIO FISCALE

La velocità con cui si sta arrivando alla sospensione per decreto dei versamenti Iva del 16 marzo 2020 è legata al fatto che la scadenza è ravvicinata. Riguarda tutti i titolari di partita Iva, ma è obbligatorio solo per coloro che – in base alla dichiarazione dei redditi 2019 – devono al Fisco un importo superiore ai 10 euro. Quindi si tratta di una delle scadenze più onerose. Se la sospensione rientrerà nel decreto, sarà un sollievo per i contribuenti. Ad oggi, le uniche scadenze fiscali ufficialmente rinviate sono quelle per il periodo compreso tra il 21 febbraio e il 31 marzo, ma per i cittadini e le imprese che si trovano nelle zone rosse indicate nel decreto del 24 febbraio scorso. Non è ancora chiaro invece cosa accadrà per le altre regioni del Paese, ma intanto il calendario fiscale ha registrato già diverse variazioni. La scadenza della Certificazione Unica è stata prorogata al 31 marzo, invece il modello 730 precompilato slitta al 5 maggio, per il modello 730 l’invio è stato prorogato al 30 settembre, invece il 10 ottobre è la scadenza per comunicare l’eventuale riduzione dell’acconto Irpef, invece il versamento va fatto entro il 15 novembre.