Secondo molti esperti che hanno analizzato a fondo la versione di Latino-Greco immessa in maturità 2019 ormai un giorno esatto fa, nelle domande finali dopo il testo di Plutarco e Tacito ve ne sarebbe una profondamente sbagliata dal punto di vista filologico mentre le altre due – come ha spiegato il professore Luciano Canfora – sono una banale e l’altra troppo ampia. Come ben spiega questa mattina il filologo al Corriere della Sera, nella prima domanda proposta nella Seconda Prova del Liceo Classico vi è un errore di concetto: si chiedeva di analizzare le differenze nella descrizione di Otone – congiurato di Galba – nei testi di Tacito in Latino e Plutarco in greco. Ebbene, la «premessa era che – nonostante si accennasse nel testo di Tacito a una indecisione di Otone -, l’imperatore descritto dallo storiografo latino fosse autore di un piano determinato e padrone del proprio destino, mentre nel testo di Plutarco veniva descritto più come una persona trascinata dagli eventi». In realtà però nel testo di Tacito si metteva in evidenza qualcosa di molto simile a Plutarco, ovvero un atteggiamento titubante assai nel prendere la decisione su Galba «il testo di Tacito dice che i soldati rapiunt trepidum il povero Otone e che lo trascinano tutto impaurito e lo piazzano su una portantina». (agg. di Niccolò Magnani)



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LE PERPLESSITÀ SULLA VERSIONE

La versione di latino e il testo di greco, protagonisti della seconda prova della Maturità al classico hanno diviso non solo studenti ma anche i docenti. Per Luciano Canfora, storico del mondo antico e docente emerito di filologia greca e latina, i quesiti incentrati sulla figura dell’imperatore Galba “destano diverse perplessità”. Ad ogni modo, ha aggiunto Lucia Bartolini, tutor di Skuola.net, si è trattato di “un compito di notevole complessità, che riguarda sia la resa del testo latino da tradurre, sia la dimensione generale del confronto su più livelli tra i due testi, pur essendo agevolato dagli elementi di contestualizzazione e dai suggerimenti forniti attraverso la formulazione delle domande”. Cosa ne hanno pensato invece gli studenti? Inizialmente l’ansia è salita alle stelle ma poi la situazione è migliorata: “Alla vista di Tacito all’inizio c’è stato il panico, poi la versione non si è rivelata impossibile, grazie anche al brano di Plutarco che dava informazioni sullo stesso argomento”, hanno raccontato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



PLUTARCO, TACITO E LA TRADUZIONE

Una versione che “divide”, una seconda prova che non mette d’accordo gli esperti, latinisti e grecisti, e una traccia che dunque in Seconda Prova lascia un deciso lato “in chiaroscuro” per i maturandi che hanno dovuto cimentarsi oggi al Liceo Classico con il secondo e ultimo scritto all’esame di Maturità. Dopo il commento di Rosato – qui sotto nel dettaglio – abbiamo sentito anche un altro professore, il latinista Guido Milanese che ha colpito nel segno rispetto alla “doppiezza” della traccia in Seconda Prova: «aspetto positivo è che da un paio di anni si è superata la semplice presenza della cosiddetta versione, oggi c’è una contestualizzazione che rende il testo meno misterioso. Il candidato in questo modo sa ciò di cui si parla. Quest’anno abbiamo avuto una premessa storica piuttosto generosa. C’è poi un aspetto interessante che sta nelle pretese del ministero che appaiono in calo perché il testo è molto breve». Di contro, diverse perplessità sono sorte secondo il latinista sul fronte della traduzione e delle domande finali alla “duplice” versione di Tacito e Plutarco: «l’idea è buona procedendo nei prossimi anni alternando latino e greco. Però il problema lo vedo nelle domande. La comparazione scelta a proposito della strategia di un testo e dell’altro mi sembra un po’ troppo per lo studente liceale, non vorrei che si finisse con chiacchiere da bar, cioè a banalizzare la risposta perché non si è in grado di affrontarla. Anche la differenza tra biografia e storiografia mi è sembrata alquanto complessa per uno studente della quinta liceo». (agg. di Niccolò Magnani)



TRACCIA CLASSICO: IL COMMENTO DI MARIA ROSATO

La professoressa Maria Rosato, che ha curato la traduzione alla versione di latino della Seconda Prova di Maturità al Liceo Classico, ha lasciato un interessante commento all’intera traccia svolta dai maturandi assieme alle altre domande sull’analisi del testo in greco di Plutarco. «Il nuovo esame di Stato ha praticamente, anzi di fatto, abolito la classica “traduzione”: l’esercizio che per decenni ha terrorizzato gli studenti del liceo classico. Difficile dare un parere sulla validità di tale scelta. La prova è complessa: una traduzione è un esercizio tecnico che studio e organizzazione permettono di svolgere, ma il confronto tra testi e autori richiede conoscenza degli autori e del periodo storico, abilità nell’applicare tali conoscenze per risolvere il problema posto sapendo combinare le risorse interne ed esterne in modo competente.Se i nostri studenti oggi riescono a realizzare questa combinazione e intrecciare conoscenze e abilità allora i docenti possono ritenersi soddisfatti e fidarsi della raggiunta maturità dei loro allievi. In questa nuova ottica di esame mi sento di richiamare il profilo dell’allievo del liceo classico e di affermare che non c’è una sola possibile traduzione perché lo studente in questo esercizio deve dimostrare di avere appreso “le discipline in una prospettiva sistematica, storica e critica; la pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari; l’esercizio di lettura, analisi, traduzione (…); la pratica dell’argomentazione e del confronto; la cura di una modalità espositiva scritta ed orale corretta, pertinente, efficace e personale” (cit. dalle Indicazioni nazionali)». A commento invece della traduzione – che trovate qui sotto – sempre l’insegnante Maria Rosato sottolinea «Trattasi di un testo non fluido, articolato e in alcuni passaggi di difficile resa per la brevitas propria della stile di Tacito. Il confronto con il brano analogo di Plutarco completa quanto Tacito omette. Gli autori sono contemporanei, attingono alle stesse fonti e, pur nei metodi diversi, l’uno storico, l’altro biografo, espongono le stesse drammatiche ore del passaggio dall’impero di Galba a quello di Otone. La memoria prioris servitutis narrata da Tacito viene arricchita dal biografo Plutarco di particolari sulla personalità di Otone: l’imperatore debole e molle fisicamente, non debole di animo appare in questa circostanza impaurito e solo la presenza dei pochi sostenitori rende possibile la sua ascesa al potere. Tacito si sofferma proprio su questi “seguaci” che in realtà da Plutarco sappiamo essere gli autori di un colpo di Stato. Alla brevitas tacitiana non interessa il ritratto fisico di Otone ma l’essenziale svolgimento dei fatti che permettono il cambiamento. Le parole hanno un peso, bastano per descrivere la situazione e le personalità: i soldati che si riuniscono attorno a Otone e che rendono possibile la caduta di Galba sono coeuntium militum, e la congiura è resa possibile dal loro convenire perché pre-parata. Altre considerazioni, il confronto tra lo stile degli autori, gli elementi propri della biografia che non interessano invece il testo storico, li lasciamo alla preparazione di ragazzi che sappiamo in grado di ragionamenti seri e maturi a partire da quanto hanno studiato: un po’ di grammatica, la conoscenza dell’età dei Flavi, la differenza tra storiografia e biografia sono gli ingredienti a loro disposizione per realizzare un prodotto per tutti soddisfacente». (agg. di Niccolò Magnani)

LA TRADUZIONE DI TACITO (A CURA DI MARIA ROSATO)

In anteprima e in esclusiva vi riportiamo la nostra traduzione qui sotto per il brano di Tacito estratto da “Historiae” sul quale è incentrata la prima parte della Seconda Prova della Maturità per il Liceo Classico: la versione dell’autore latino viene poi accompagnata, sempre qui sotto, dai nostri focus su Plutarco, sull’autore Tacito e sulla figura dell’imperatore Galba rimasto al potere solo 6 mesi dopo Nerone. Ecco la traduzione fatta per Il Sussidiario.net da Maria Rosato: «L’ aruspice Umbricio informa Galba, mentre il 15 gennaio sacrifica davanti al tempio di Apollo, della presenza di tristi presagi, di insidie incombenti e di un nemico a lui molto vicino; intanto Otone ascolta questa conversazione e, al contrario, la interpreta come un augurio favorevole per i suoi disegni. Non molto tempo dopo il liberto Onomasto lo informa di essere atteso dall’architetto e dagli appaltatori: era questo il segnale che i soldati si stavano ormai radunando e che la congiura era decisa.  A quanti gli chiedevano ragione del suo allontanamento, Otone mentì rispondendo di aver acquistato una vecchia proprietà poco sicura che doveva essere prima controllata; appoggiatosi al liberto si incamminò attraverso il palazzo di Tiberio in direzione del Velabro e, di lì, verso la bronzea colonna miliare sotto il tempio di Saturno. In quel luogo ventitré guardie del corpo, salutatolo come imperatore, preoccupato per l’esiguo numero di coloro che lo avevano riconosciuto tale, con le spade sguainate lo fanno frettolosamente salire sulla portantina; lungo la strada si aggiunge un numero di soldati quasi pari al precedente: alcuni di propria volontà e consci degli eventi, la maggior parte attratti dalla straordinarietà della situazione, alcuni con clamore e con le armi, altri in silenzio per prendere coraggio dallo svolgersi della situazione». (agg. di Niccolò Magnani)

TRACCIA SU GALBA: I TESTI DI PLUTARCO E TACITO

E’ stata ufficializzata la traccia per la seconda prova dell’esame di maturità 2019, riguardante il liceo classico e inerente le materie latino e greco. Il ministero della pubblica istruzione ha optato per Tacito e Plutarco: il primo (latino) dovrà essere tradotto, mentre il secondo (per la materia greco), dovrà essere invece oggetto delle domande. Nel dettaglio, per quanto riguarda il primo autore, si tratta di un brano tratto da “Historiae”, opera di storiografia scritta nel lontano 110 dopo cristo, e riguardante gli avvenimenti accaduti nel biennio 69-70 d.c., in particolare, la guerra civile, l’assedio di Gerusalemme, la prima guerra giudaica e la morte degli imperatori Galba (la versione di latino è da fare proprio sulla sua morte), Otone e Vitellio. Tacito è stato un senatore romano nonché storico ed oratore, e viene considerato come il massimo esponente del genere storiografico della letteratura italiana. Plutarco, invece, è uno scrittore ma anche un filosofo e un biografo greco, la cui opera principale è “Vite Parallele”, e il cui pensiero è stato notevolmente influenzato da Platone. Due autori che probabilmente i maturandi del classico si attendevano, e due argomenti non troppo difficili da esaminare. Rimaniamo in attesa di ulteriori dettagli. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SECONDA PROVA MATURITÀ 2019, GRECO E LATINO

Archiviata la prima prova è giunto il giorno della seconda prova, ultimo scritto dell’esame di maturità 2019, prima dell’orale. Una prova, quella odierna, temuta da tutti gli studenti ed in particolare da quelli del liceo classico, visto che quest’anno, per la prima volta, si troveranno di fronte due diverse versioni, quella di greco e quella di latino, da analizzare e confrontare, e poi da tradurre (solo una delle due però). Nelle scorse ore molti studenti hanno cercato di anticipare le possibili tracce per oggi, basandosi sui precedenti nonché sulle scelte del ministero dell’istruzione per le simulazioni degli scorsi mesi. Nella prima simulazione il Miur aveva scelto “Caduta e morte di Seiano” di Tacito, con l’aggiunta della comprensione della versione di greco di Cassio Dione. Nella seconda simulazione, invece, selezionate la versione di Seneca, da tradurre e confrontare con un estratto dei “Moralia” di Plutarco. Di conseguenza è quasi certo che nessuno di questi argomenti verrà selezionato per la seconda prova odierna. Navigando sul web nelle ultime ore si è inoltre potuto capire quali siano gli argomenti maggiormente tenuti e sembrerebbero essere due le grandi accoppiate thriller: la prima, formata da Seneca e Platone, e la seconda, da Quintiliano e Isocrate. Non ci resta che iniziare il contro alla rovescia, fra meno di due ore scopriremo la verità. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

VERSIONE GRECO LATINO, SECONDA PROVA MATURITÀ 2019

Seconda prova Maturità 2019 al Liceo Classico, versione greco latino: esame di Stato rinnovato con la prova multidisciplinare. Come vi abbiamo raccontato, la seconda prova prevede una struttura con tracce che affrontino più materie di indirizzo anziché una sola come in passato: per il Liceo Classico ci sarà una traccia che verterà sia sul latino che sul greco. E cosa accadrà? La versione da tradurre sarà in lingua latina, mentre il testo greco sarà da analizzare ed eventualmente commentare e confrontare con quello latino, con lo studente che dovrà rispondere a domande specifiche riguardanti i due brani. Ad annunciare che la versione da tradurre sarà in latino mentre l’analisi in greco è stato il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. La traccia della prova multidisciplinare di latino e greco sarà la stessa per tutti i maturandi del Liceo Classico e tutti avranno lo stesso tempo per concludere la prova, ovvero sei ore.

MATURITÀ 2019, VERSIONE GRECO LATINO, IL TOTO-AUTORI

La seconda prova della Maturità 2019 per gli studenti del Liceo Classico sarà più facile o più difficile rispetto al passato? Difficile azzardare, ciò che è certo è che la traduzione peserà meno nel voto finale, ma le insidie sono diverse. Come dicevamo, è scattato negli scorsi giorni il toto-autori ed il toto-traccia: i maturandi si sono spesso interrogati su quale sarà l’autore della versione di latino da tradurre, così come quale sarà l’autore del testo greco da analizzare. Come evidenzia Scuola Zoo, in base alle Maturità degli anni precedenti è possibile azzardare alcune ipotesi e fare delle previsioni sui possibili autori della versione di latino: Cicerone, Seneca, Tacito, Quintiliano, Petronio, Valleio Patercolo e Plinio il Giovane i prediletti. Attenzione però a sottovalutare altri autori come Apuleio, Claudio Marmentino, Aulo Gellio, Macrobio e Vitruvio. Quali sono, invece, gli autori mai usciti alla Maturità? Ecco l’elenco: Virgilio, Giulio Cesare, Sallustio, Catullo, Orazio, Plauto e Terenzio.

SECONDA PROVA MATURITÀ 2019, LICEO CLASSICO: QUALE ACCOPPIATA?

Il Miur ha reso noto che i testi in latino e in greco dei due autori scelti saranno accomunati dalla tematica trattata e la Community ScuolaZoo ha ipotizzato alcuni argomenti che potrebbero essere selezionati per questa seconda prova della Maturità 2019 al Liceo Classico. Partiamo dalla coppia Seneca-Platone con tematica filosofia, il tandem più probabile ma anche il più temuto: del resto i paragoni e le peculiarità presenti non sono poche. Passiamo poi all’oratoria con Quintiliano e Isocrate, rispettivamente autore dell’Institutio Oratoria e uno dei più grandi teorici dell’oratoria greca. Attenzione alla politica con Cicerone e Aristotele, due autori di latino e greco che hanno lasciato una grandissima eredità letteraria su temi legati alla politica. Segnaliamo altre due coppie di autori legate da un argomento: parliamo della religione con Cicerone e Polibio e della natura con Orazio e Aristotele.

LA VERSIONE NEGLI ANNI PASSATI

Per quanto riguarda la Maturità 2018, i maturandi del Liceo Classico hanno dovuto fare i conti con una versione di greco, con il Miur che ha assegnato un brano tratto dall’Etica Nicomachea di Aristotele. Un testo non semplice, tratto dalla parte iniziale dell’ottavo libro e che ha come oggetto l’amicizia. Una decisione che sorprese molti studenti: in pochi infatti pronosticarono che la scelta ricadesse sul filosofo ellenico. Più fortunati, invece, gli studenti del Liceo Classico della Maturità 2017, che fecero i conti nella seconda prova con una versione di latino di Seneca (“Epistulae ad Lucilium 16, 3-5”): nessuna grossa difficoltà per quanto riguarda la traduzione del testo e, soprattutto, Seneca è uno degli autori più studiati ed approfonditi dei programmi del Liceo Classico. Tornando al 2016, invece, venne scelto un maestro di retorica come Isocrate: i paragrafi 34-35-36 di “Sulla Pace”, titolo “Vivere secondo giustizia non è solo corretto, ma anche conveniente per il presente e per il futuro”. Un autore poco pronosticato: non usciva dal 1958…

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