Prosegue il dibattito politico in vista della prossima Legge di bilancio e si continuano a fare i calcoli sulla sua entità, che dovrebbe variare tra i 17 e i 25 miliardi di euro, a seconda delle misure che si vorranno inserire al suo interno e, ovviamente, delle risorse a disposizione, posto che non si potrà fare ricorso a nuovo deficit. Ancora il Governo non si è sbilanciato, anche se lo scorso aprile, in occasione della presentazione del Documento di economia e finanza, era già stata espressa dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti la volontà di prorogare il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35.000 euro, che scade a fine anno.



Come spiega Luigi Campiglio, ordinario di politica economica nell’Università Cattolica di Milano, “si tratta di una misura che ha i suoi pro e i suoi contro, ma direi che in questa fase i primi sono maggiori dei secondi. In particolare, il fatto che aumenti il reddito delle famiglie influisce positivamente sulla loro capacità di spesa, il che consente di alimentare la domanda interna e di far sì che crescano le entrati fiscali”.



Il che di fatto aiuta a finanziare la misura stessa…

Esattamente. Almeno in parte questa misura si ripaga. Ritengo, inoltre, sia positivo che il taglio abbia come beneficiari i redditi medio-bassi, perché questo aiuta a ridurre le disuguaglianze economiche.

Potrebbe anche essere confermata la tassazione agevolata al 5% sui premi di produttività fino a 3.000 euro per chi percepisce redditi fino a 80.000 euro l’anno. Cosa ne pensa?

È una buona misura che aiuterebbe ad aumentare ulteriormente la capacità di spesa delle famiglie e che potrebbe anche incentivare le stesse imprese a erogare questi premi. Ho anche l’impressione che i lavoratori che ne hanno beneficiato tendano a considerarli parte di un flusso di reddito atteso, come se fosse di fatto acquisito.



Potrebbero essere prorogati anche i bonus sulle assunzioni. Servirebbero?

Potrebbero aiutare ad aumentare l’occupazione. Ma l’importante, in questa fase, è che il lavoro sia ben retribuito, in modo da diminuire il numero dei cosiddetti working poor, cioè di quanti si trovano in una situazione economica vicina alla povertà pur lavorando.

Con la Legge di bilancio, come ha spiegato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, si vorrebbe non solo confermare l’attuale riduzione delle aliquote Irpef per i redditi più bassi, ma anche estenderla al ceto medio. È una buona idea?

Riuscire a realizzare un’operazione in questa direzione sarebbe positivo, non solo e non tanto in termini di recupero del potere d’acquisto per i beneficiari, ma anche e soprattutto per l’effetto che avrebbe sul clima di aspettative, con un ottimismo di cui l’economia può giovare.

Ovviamente serviranno le coperture per queste e le altre misure della manovra. Quanto può aiutare un taglio dei tassi da parte della Bce?

Non so se si potrà davvero arrivare a un taglio dei tassi già a settembre. Al momento sembra difficile che la Fed possa operare in tale direzione, visto il livello dell’inflazione negli Stati Uniti. Tuttavia, un margine per una riduzione, seppur non rilevante, da parte della Bce c’è. E favorirebbe non solo il contenimento della spesa per gli interessi sul debito, ma anche alcuni settori dell’economia.

Quali?

Certamente ne trarrebbero beneficio le famiglie che hanno un mutuo sulla casa a tasso variabile, il settore immobiliare in generale e anche le imprese che hanno in programma degli investimenti e che potrebbero aver bisogno di credito.

(Lorenzo Torrisi)

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