“Ci siamo laureati da poco”. Non scherza affatto Guido Colombo, presidente-fondatore di Orchestra: questa è la formula d’uso per le start-up di successo ospitate all’I3P, l’incubatore promosso dal Politecnico di Torino. Orchestra – selezionata ed ammessa nel 2015 nel campus assieme ad altre 17 iniziative scelte fra centinaia di progetti presentati – ha superato brillantemente il triennio di starting-up: è uscita da I3P, cammina sulle sue gambe sul mercato nato con Industria 4.0 in una città come Torino che è divenuta uno dei più dinamici parchi di innovazione tecnologica-industriale nel paese.



L’iscrizione all’UCIMU e la scelta di partecipare a LAMIERA 2019 sono subito giunte come due conferme ulteriori della raggiunta maturità imprenditoriale da parte di quella che – tre anni fa – è nata come sfida di un veterano delle start-up. Laureato in Fisica all’Università di Padova, dopo un’esperienza come ricercatore presso la Technische Universität München,  Colombo entra nell’ industria del software, ricoprendo presso varie aziende internazionali posizioni manageriali nell’area tecnica, marketing e direzionale. Si occupa di start-up dagli anni ’90, periodo nel quale ha contribuito al successo di aziende americane high-tech della Boston area con prodotti e tool per la progettazione e generazione di applicazioni gestionali e industriali.  Poi il ritorno in Italia, ora con Orchestra quale sua seconda iniziativa, orientata con decisione alla digitalizzazione industriale prima ancora che il governo lanciasse il piano nazionale di incentivi per il riammodernamento dei beni strumentali e la digitalizzazione del manifatturiero.



“ORCHESTRA è nata per Industria 4.0 – sottolinea Colombo a ilsussidiario.net –  L’azienda infatti offre una soluzione integrata basata su propri prodotti hardware e software, per sviluppare sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e impianti, una soluzione che si rivela vincente nella realizzazione di progetti INDUSTRY4.0, ove è necessario garantire la connessione tra l’ambiente di fabbrica e i sistemi di gestione presenti in azienda: due mondi che raramente parlano la stessa lingua. Da un lato, l’area di produzione è costituita da un insieme eterogeneo di macchinari, spesso di non ultima generazione e di produttori differenti che utilizzano sistemi di controllo diversi; dall’altro la grande varietà di software gestionali per l’azienda offerti dal mercato (ERP, MES, CMMS, BI etc.). “La tecnologia messa in campo da Orchestra – osserva – funge da cerniera intelligente tra questi due mondi ed è in grado di raccogliere, integrare e normalizzare i dati delle varie macchine trasformandoli in informazioni direttamente utilizzabili dai vari sistemi ICT dell’azienda.



E le cifre? “Nel 2019 puntiamo a raggiungere il nostro primo milione di fatturato”, dice Colombo, che sottolinea gli effetti reali dell’iperammortamento nelle decisioni d’investimento delle aziende italiane che accelerano nello svecchiamento dei loro sistemi per produrre. E non solo Pmi, ma anche gruppi di dimensione medie o grandi, alcuni interessati all’open innovation. “Serviamo già una cinquantina di clienti in Italia, non solo nei bacini del Nord ed abbiamo intrapreso con decisione il nostro processo di internazionalizzazione con la nostra presenza alle maggiori fiere internazionali del settore”.  Anche per questo l'”orchestra” ha inserito nell’organico giovani talenti: laureati in discipline scientifiche (una start-up deve impiegare per legge almeno 2/3 di laureati magistrali) ed ora anche diplomati degli ITS piemontesi. Nel futuro di ogni start up di successo i manuali prevedono anche l’ingresso di nuovi investitori. “Stiamo crescendo e vogliamo crescere ancora – conferma Colombo – e per questo abbiamo iniziato la valutazione di richiamo di nuovi capitali utili allo sviluppo soprattutto per accelerare il nostro posizionamento sul mercato globale”.