Nella notte tra giovedì 27 e venerdì 28 giugno si è tenuto il tanto atteso dibattito fra i due candidati alle presidenziali statunitensi, Joe Biden e Donald Trump. Gli argomenti trattati sono stati diversi, dall’immigrazione alle guerre oltreoceano, ma sembra che il tema del debito pubblico sia stato poco evidenziato e non ci sia stata alcuna risposta concreta che presagisca un’azione tangibile da parte di entrambe le parti, per porre rimedio alla montagna di debito pubblico statunitense che spaventa gli investitori.



Attualmente il debito pubblico statunitense ha raggiunto quota 34.700 miliardi, arrivando a contare il 123% rispetto al Pil. La maggior parte delle previsioni riguardanti la prossima decade mostrano un continuo incremento del debito pubblico e del deficit, parallelamente a tassi d’interesse elevati che pesano sulle tasche dello Stato. Risulta quindi molto inusuale vedere i due candidati alla Casa Bianca discutere del più e del meno senza riportare piani concreti atti alla ristrutturazione del debito americano.



Grafico 1 – Debito pubblico Usa (% rispetto al Pil)

Il Presidente Biden ha sicuramente più frecce al suo arco, promettendo di incrementare le aliquote fiscali per le aziende e per i cittadini più abbienti nel caso venisse rieletto. Infatti, lo stesso Presidente ha affermato di non voler rinnovare l’emendamento emesso nel 2018 da Trump, il quale prevedeva una riduzione dell’aliquota per le imprese al 21%, rispetto al range precedente che oscillava fra il 15% e 39%, mentre per le persone fisiche dal 39,6% al 37%. Queste misure da parte del candidato democratico porteranno sicuramente maggior entrate nelle casse del Tesoro, ma non saranno sicuramente sufficienti per contrastare l’enorme onda del debito pubblico.



D’altra parte, il candidato Trump si trova con le spalle al muro, premendo fortemente per un rinnovo dei tagli fiscali, i quali non porteranno sicuramente benefici al debito pubblico e al deficit statunitense. D’altro canto, lo stesso ha promesso di calmierare la spesa militare sostenuta per aiutare Paesi come l’Ucraina, incolpando il rivale Biden di spendere cifre esorbitanti e inutilmente.

È chiaro che il presente e il prossimo futuro non offrono prospettive rosee per gli Stati Uniti d’America. La questione del debito pubblico dovrà essere affrontata il prima possibile. Il direttore del Congressional budget office (Cbo), Phillip Swagel, ha espresso la sua preoccupazione che la situazione attuale possa degenerare in un evento catastrofico nel mercato obbligazionario, simile a quello verificatosi nel 2022 nel Regno Unito sotto la guida del Primo ministro Liz Truss. Dopo l’annuncio di un significativo taglio fiscale, il mercato obbligazionario britannico crollò, causando una grave crisi nei fondi pensionistici.

Secondo le previsioni del Cbo, il deficit statunitense è previsto in grande ascesa nella prossima decade. Attualmente è previsto un deficit di spesa di 1.600 miliardi di dollari nel 2024, in lieve discesa rispetto ai 1.700 miliardi di dollari nel 2023, mentre nel 2034 si prevede raggiunga i 2.600 miliardi, passando dal 5,6% rispetto al Pil al 6,1% in 10 anni. La media degli ultimi 50 anni si attestava al 3,7%.

Grafico 2 – Deficit Usa

Inoltre, il pagamento degli interessi sul debito statunitense contribuirà per tre quarti all’aumento del deficit da qui al 2034. Il regime di alti tassi di interesse non favorisce il Governo americano, che si trova a pagare caro le nuove emissioni di obbligazioni. La resilienza dell’economia statunitense non migliora la situazione, con la politica della Fed di mantenere “tassi elevati per un periodo più lungo” che grava sul bilancio del Tesoro. Attualmente, gli interessi netti pagati dal Governo americano sul debito ammontano a 516 miliardi di dollari per il 2024, una cifra quattro volte superiore alla spesa destinata all’istruzione. Si prevede che nel 2026 gli interessi sul debito raggiungeranno i 1.000 miliardi di dollari, una somma che potrebbe certamente preoccupare gli investitori obbligazionari.

Inoltre, dei 34.000 miliardi di debito statunitense, 26.200 miliardi sono detenuti dai privati, i quali rappresentano il 97% del Pil. Il Cbo prevede che tale rapporto supererà quota 100% il prossimo anno e raggiungerà il 116% nel 2034.

Grafico 3 – Debito pubblico Usa detenuto dai privati (% rispetto al Pil)

Diverse importanti figure nel panorama finanziario statunitense si sono espresse al riguardo: l’Ad di JPMorgan Jamie Dimon ha affermato che la questione del deficit dovrebbe esser oggetto di maggiore attenzione, mentre il fondatore del fondo d’investimenti Bridgewater Associates, Ray Dalio, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alla minore appetibilità del mercato obbligazionario americano causa il forte incremento del debito pubblico.

Insomma, la questione del debito pubblico dovrebbe sicuramente ottenere maggiore attenzione ai vertici del Paese, altrimenti il prezzo da pagare diventerà sempre più salato. Lo stesso Powell aveva espresso lo scorso mese l’importanza di accendere i riflettori sul tema deficit di spesa, segno che il prossimo Presidente che prenderà la carica a partire da fine anno dovrà rimboccarsi le maniche per cercare di iniziare un percorso lungo e non semplice: il contenimento del debito pubblico americano.

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