Tra i temi al centro delle discussioni in vista delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti di fine anno, spicca senza dubbio quello delle crescenti disuguaglianze di reddito tra le famiglie americane. Con l’inflazione che continua a incidere sulle finanze dei cittadini, la questione degli squilibri di reddito tra i diversi nuclei familiari statunitensi è indubbiamente di grande rilevanza.
Durante la pandemia, il Governo ha ampliato notevolmente gli stimoli fiscali a favore di cittadini e imprese, dando loro assegni e sussidi per contrastare la difficile situazione macroeconomica. Gli stimoli sono stati notevoli e hanno permesso forti incrementi nel reddito medio delle famiglie americane fino al 2022. Nonostante ciò, si è sempre di più ampliato il differenziale di introiti fra le diverse tipologie di nuclei, a seconda dell’etnia, del grado di istruzione e dell’età.
Questo primo grafico ci permette di inquadrare subito come circa il 10% delle famiglie statunitensi detenga il 74% della ricchezza nazionale, mentre il 40% detiene circa il 24% della ricchezza e, infine, il restante 50% solo il 2%.
Grafico 1 – Distribuzione del reddito per le famiglie statunitensi (2022)
Uno dei differenziali più marcati, e anche più discussi, riguarda l’etnia. Fra il 2019 e il 2022, la differenza di reddito fra le famiglie di etnia nera e bianca si è ampliata sempre di più, nonostante entrambe abbiano subito un forte incremento di reddito nello stesso periodo. Infatti, le famiglie di origine bianca hanno visto un aumento del 29% dal 2019 al 2022, mentre le famiglie di origine nera del 66%. D’altra parte, però, il differenziale fra le due è incrementato di 47 mila dollari, arrivando a 242 mila dollari come si nota dal grafico sottostante.
Grafico 2 – Differenza di reddito fra famiglie di etnia bianca e nera
Tale divario può esser ricondotto anche nelle scelte di allocazione dei propri risparmi. Secondo un sondaggio della Fed, nel 2022 il 65,6% delle famiglie bianche deteneva investimenti in azioni, contro solamente il 39,2% delle famiglie di etnia nera. Questo mostra come la grande bull-run post-pandemia sui mercati azionari e sul mercato immobiliare abbia contribuito a questo differenziale.
È inoltre importante sottolineare come i nuclei di origine nera detengano il 2% della ricchezza nazionale, sebbene rappresentino l’11% totale delle famiglie.
Oltre al differenziale etnico, è oggetto di gran discussione anche quello basato sull’età. I nuclei familiari di età più giovane hanno subito l’incremento di reddito più elevato, con un aumento del 137% dal 2019 al 2022, rispetto a un tasso medio di incremento degli scorsi anni del 25%. Nonostante ciò, come nel caso delle differenze etniche, il gap di ricchezza annua fra le famiglie più giovani e quelle più anziane è sempre più aumentato. Attualmente, questo spread si aggira intorno ai 347 mila dollari, in aumento di 93 mila dollari rispetto al 2019.
Grafico 3 – Differenza di reddito annuale fra famiglie di diversa età
Il tema delle differenze di reddito rimane perciò al centro dell’attenzione mediatica in vista delle presidenziali americane. I grandi stimoli introdotti dal Governo durante la pandemia hanno permesso questi forti incrementi di ricchezza; tuttavia, a partire dal 2022, gli stimoli sono cominciati a terminare in concomitanza con il ciclo di rialzo dei tassi, causando squilibri e dimostrando come le manovre fiscali attuate fossero passeggere e con pochi effetti a lungo termine.
Ora che il Governo americano si trova in una situazione di estremo indebitamento, sarà difficile prevedere stimoli fiscali significativi atti alla riduzione di questi gap, motivo per il quale ci si può aspettare che queste diseguaglianze possano continuare a mantenersi, se non addirittura accentuarsi se i mercati azionari dovessero proseguire al rialzo nei prossimi anni.
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