È stata rilasciato in data 11 marzo la proposta da parte del Presidente Biden riguardo il budget di spesa 2025 per il Dipartimento della Difesa statunitense. La previsione di spesa base ammonta a 850 miliardi di dollari, 4,1% maggiore rispetto al livello di spesa effettivo del 2023, equivalente a 34 miliardi di dollari di incremento. Tenendo conto dell’inflazione, la crescita della spesa militare risulta però negativa, considerando un 7% d’incremento biennale dei prezzi al consumo. Inoltre, comparando la spesa 2025 a quella prevista per quest’anno, notiamo un minimo aumento annuale dello 0,9%, equivalente a soli 7,8 miliardi d’incremento.



Questa mancanza di crescita nei livelli di spesa per il settore difensivo è stata oggetto di forti contestazioni. L’Amministrazione Biden non aveva però scelta, in quanto durante il 2023 il Presidente aveva stipulato un accordo con l’allora Presidente della Camera Kevin McCarthy, limitando la spesa per la difesa dell’anno fiscale 2025 al livello ora accordato.



Il rilascio di tali previsioni arriva in un momento storico molto delicato, con le elezioni statunitensi alle porte e una forte pressione mediatica sullo scontro fra il candidato Repubblicano Trump e gli alleati Nato. Trump, infatti, ha aspramente criticato il poco impegno da parte degli alleati nel raggiungere il target di spesa militare in relazione al Pil, che attualmente è settato al 2%. Nel 2024 si prevede, infatti, che solamente 18 dei 34 membri dell’alleanza raggiungeranno tale obbiettivo.

Inoltre, la situazione geopolitica attuale estremamente delicata pone ovviamente sotto i riflettori queste nuove previsioni di spesa difensiva da parte degli Stati Uniti. Comparando le uscite di cassa della potenza occidentale rispetto ad altre economie, si potrebbe concludere a primo impatto che la spesa americana in tale settore sia di gran lunga maggiore in termini assoluti. Nel 2023 la Nato ha speso circa 397,7 miliardi di dollari nel settore della difesa, perciò meno della meta rispetto agli Usa, mentre la Cina e la Russia hanno allocato rispettivamente 219,5 e 74,8 miliardi. Complessivamente, gli Stati Uniti rappresentano circa il 40% della spesa globale nel settore difensivo.



Grafico 1 – Comparazione spesa nel settore difensivo, anno 2022

È importante però sottolineare due questioni essenziali: la prima è l’affidabilità dei dati derivanti da Paesi come Cina e Russia, la quale può risultare spesso compromessa; perciò, i dati potrebbero non essere sempre veritieri. La seconda riguarda l’importanza di andare a paragonare tali dati in relazione ai Prodotti interni lordi degli stessi Paesi. In questo caso, nel 2023, la spesa degli Stati Uniti nel settore difensivo rispetto al Pil ammontava al 3,4%, mentre per la Russia ammontava al 4,1%. La spesa della Cina ammontava invece all’1,3% rispetto al Pil, ma attualmente sta aumentando a un ritmo annuale estremamente sostenuto del 7,2% nel 2024.

La spesa americana in questo settore sta perciò stagnando e non sembra attualmente aver ampi spazi di crescita, in vista anche degli elevati livelli di deficit che il Governo sta in questo momento storico implementando. Inoltre, considerando le probabili divergenze geopolitiche future, questa decisione non è piaciuta a molti elettori. Come si può notare dal grafico sottostante, il budget nel settore difensivo statunitense rispetto al Pil è in continua discesa ormai da diversi decenni.

Grafico 2 – Spesa nel settore difensivo Usa (% rispetto al Pil)

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