Negli ultimi mesi, il ruolo delle criptovalute per la corsa alle presidenziali statunitensi si è fatto sempre più marcato. Entrambi i candidati, Trump e Harris, stanno sfruttando l’argomento per guadagnare consenso e raccogliere fondi, facendo delle criptovalute uno dei temi più importanti della propria campagna verso la Casa Bianca.
Tra le varie criptovalute, spicca sicuramente Bitcoin (BTC), la valuta digitale per eccezione e la più capitalizzata, conosciuta come “oro digitale”. Nel corso del 2024, si sono verificati due eventi di grande rilevanza per Bitcoin: a gennaio, la Sec ha approvato il primo Etf su Bitcoin, rendendolo disponibile sui mercati regolamentati. Ad aprile, invece, si è svolto il tanto atteso halving, un evento che si verifica ogni quattro anni e che dimezza le ricompense per i miners, riducendo così l’offerta di Bitcoin.
Oltre a questi due importanti avvenimenti, c’è stata la grande scalata del prezzo di BTC, arrivando a quota 73 mila dollari a marzo 2024. Questi prezzi, significativamente più alti rispetto a quelli delle precedenti elezioni, hanno accentuato l’importanza e la speculazione mediatica attorno a questo asset nella corsa alle presidenziali.
Grafico 1 – Il prezzo di Bitcoin durante durante i periodi di elezione
Entrambi i candidati alla Casa Bianca hanno riconosciuto l’importanza di sostenere il mondo delle criptovalute, con l’obiettivo di guadagnare consensi elettorali e attirare maggiori donazioni da parte dei grandi sostenitori e investitori del settore, cruciali per finanziare le loro campagne elettorali.
Trump, sebbene abbia sempre respinto le criptovalute, definendole una truffa, prive di valore ed estremamente volatili, negli ultimi tempi ha iniziato a supportare questo settore, capendo probabilmente il vantaggio che ne avrebbe tratto. Il candidato repubblicano ha infatti partecipato alla più grande conferenza annuale di Bitcoin, tenutasi a Nashville a fine luglio, dove erano presenti diversi amministratori delegati e figure chiave nel mondo cripto e tecnologico.
Trump ha affermato che, nel caso venisse eletto, farà diventare gli Usa la capitale mondiale delle criptovalute e si assicurerà che il governo federale non venda mai i Bitcoin che detiene. Queste dichiarazioni sono probabilmente atte a ottenere più consensi e più supporto. Dal maggio 2024, Trump ha infatti raccolto 25 milioni di dollari in donazioni da investitori del settore, grazie alla decisione di accettare contributi in criptovalute. Inoltre, ha criticato duramente le attuali regolamentazioni del settore, puntando il dito contro figure come il presidente della Sec e Kamala Harris.
D’altra parte, la candidata democratica Harris è partita in ritardo rispetto al concorrente Trump nella corsa al supporto di Bitcoin e al mondo delle criptovalute, ma sta ora cercando di recuperare terreno. Gli organizzatori della conferenza Bitcoin 2024 hanno affermato di aver invitato la candidata democratica, la quale però ha rifiutato di partecipare. Harris sembra ora voler stringere maggiori rapporti con importanti figure di aziende nel settore cripto, per contrastare il grande supporto che Trump sta avendo in questo mondo.
L’industria delle criptovalute sembra perciò diventare importante anche ai piani più alti della politica e sarà interessante monitorare quali saranno le misure pratiche adottate dal nuovo Presidente degli Stati Uniti per supportarla, soprattutto in termini di regolamentazione.
Lato finanziario, ormai da diversi anni, l’adozione delle criptovalute più capitalizzate si è espansa notevolmente. Dopo la pandemia, anche gli investitori istituzionali e le grandi banche hanno iniziato ad allocare parte dei loro portafogli in asset ad alto rischio come le criptovalute, e l’emissione di Etf spot come quello su Bitcoin è simbolo di un’adozione che aumenterà ancora di più per gli investitori retail.
Proprio per questi motivi, l’interesse di avere elettori e figure chiave del settore dalla propria parte attrae entrambi i candidati, che dovranno però esser coerenti quando si tratterà di implementare leggi e misure atte al supporto e alla trasparenza di questo mercato.
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