IL VERTICE FAO A ROMA: L’OBIETTIVO “FAME ZERO” NEL 2030, TUTTI I TEMI

Si è aperto oggi a Roma il vertice della FAO sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite: il Summit che si tiene presso la sede delll’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura nella Capitale dal 24 al 26 luglio ha visto stamane l’apertura della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla presenza tra gli altri leader del segretario generale ONU Antonio Guterres. L’Italia ha il ruolo di nazione ospite ma anche di organizzatrice e promotrice dell’evento: obiettivo primario è quello di richiamare l’attenzione sulla sicurezza alimentare, alla presenza di circa 2000 partecipanti provenienti da oltre 160 Paesi, tra cui oltre 20 capi di Stato e di governo.



Per raggiungere l’obiettivo “Fame Zero” entro il 2030, ha riportato al summit FAO l’Agenzia Ifad servono almeno «400 miliardi di dollari aggiuntivi l’anno di investimenti nei sistemi alimentari»: al giorno d’oggi ci sono purtroppo ancora 43 milioni di persone che rischiano ogni giorno la morte per mancanza di cibo, mentre sono attualmente in crisi alimentare tra i 691 e i 783 milioni, 122 milioni in più rispetto al 2019. «Il cibo è fondamentale per la buona salute. Le diete non salutari sono uno dei principali big killer e uccidono ogni anno 8 milioni all’anno, rappresentando una delle principali cause delle morti per malattie non trasmissibili. Molte di queste vittime sono legate a marketing aggressivo, eccesso di zuccheri e grassi, l’uso di sostituti del latte materno»: lo ha detto intervenendo al summit FAO il direttore generale dell’organizzazione mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus. Elencando le 4 caratteristiche fondamentali per una dieta sana, il n.1 dell’OMS rileva «fornire un adeguato numero di calorie; forniscono un equilibrio nella fonte delle energie; prevedono una quantità limitata di zuccheri semplici, grassi trans e saturi, carni rosse, cibi processati; ampia varietà di cibi e esser prive di sostanze chimiche nocive».



LA DIETA MEDITERRANEA E LA MANCANZA DI SALUTE: GLI INTERVENTI DEI MINISTRI TAJANI E SCHILLACI

«Il secondo vertice delle Nazioni Unite sui Sistemi alimentari sostenibili può essere una vetrina globale per proporre il modello alimentare della dieta mediterranea che garantisce salute e longevità»: lo ha spiegato al Tg1 il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che interverrà nella cerimonia di chiusura mercoledì prossimo. La dieta mediterranea di cui l’Italia incarna un esempio in tutto il mondo, prosegue il leader di Forza Italia, «è anche un modello culturale e non possiamo permetterci che questo modello venga attaccato».



Tajani sottolinea come sia in corso una battaglia vera e propria per «difendere la dieta mediterranea da attacchi esterni. Vogliamo che ci siano informazioni, non segnali allarme che rischiano di danneggiare la commercializzazione dei prodotti che fanno parte dieta mediterranea», facendo riferimento al tentativo di inserire il vino nella lista delle sostanze cancerogene. Tornando all’emergenza fame e diete sane, il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha spiegato come purtroppo «Si registra una diminuzione del numero di persone che seguono le diete tradizionali salutari. Una percentuale minoritaria della popolazione segue i principi della dieta mediterranea, senza significative differenze tra regioni e lo stato socio-economico della popolazione». L’invito dalla FAO per l’intero pianeta, non solo l’Italia, è quello di impegnarsi tutti a «favore del recupero e della diffusione delle diete tradizionali salutari. Il nostro obiettivo dovrebbe essere in primo luogo puntare sull’educazione alimentare con iniziative mirate».

MELONI AL VERTICE FAO: “OGNUNO DEVE VIVERE DEGNAMENTE NEL PROPRIO PAESE”

«Sono orgogliosa del fatto che questo vertice ha luogo a Roma, dove ospitiamo la Fao, il Pam e l’Ifad. Ringrazio il segretario generale dell’Onu per aver deciso di celebrare questo appuntamento nella Città eterna e il direttore generale della Fao per averci ospitati: per tre giorni Roma è capitale della sicurezza alimentare mondiale»: così la Premier Giorgia Meloni intervenendo al vertice delle Nazioni unite sui sistemi alimentari. L’obiettivo è appunto quello di richiamare l’attenzione sulla sicurezza alimentare, «una crisi a livello planetario»: l’intento è quello di coinvolgere non solo i Governi ma anche i Parlamenti nella cooperazione internazionale.

Dopo l’impegno sul tema migranti visto ieri con il vertice sempre a Roma nella Conferenza su immigrazione e sviluppo, prosegue Meloni, «Il nostro obiettivo è quello di assicurare a tutti il diritto a non dover emigrare, la possibilità di vivere in pace e con dignità nella propria terra. Sono le parole di Papa Francesco e la sicurezza alimentare rappresenta un tassello fondamentale per questo cammino». Occorre creare un modello di «cooperazione non predatorio con i paesi africani per garantire loro la possibilità di vivere delle loro risorse. L’Italia è uno dei paesi più vicini all’Africa, che non è un continente povero ma è pieno di risorse». Riprendendo l’invito formulato da GuterresFaccio un appello alla Federazione russa affinché torni all’attuazione dell’iniziativa del Mar Nero in linea con la mia ultima proposta ed esorto la comunità globale a restare unita per trovare soluzioni efficaci in questo impegno e sforzo essenziale»), la Presidente del Consiglio ha concluso «La recente uscita della Russia dall’accordo sul grano del Mar Nero ha messo in crisi ulteriore la sicurezza alimentare globale: esortiamo la Russia a rivalutare la sua decisione». È ancora il segretario generale dell’ONU a ringraziare il governo italiano per aver ospitato l’evento «così importante, un incontro che riguarda i sistemi alimentari ma anche le persone che necessitano di soddisfare i diritti umani più basilari, quelli dell’alimentazione. In questo mondo è oltraggioso che le persone continuino a soffrire e morire di fame». Secondo Guterres, i sistemi alimentari mondiali «sono in frantumi: miliardi di persone ne stanno pagando il prezzo – ha concluso – Sono oltre 780 milioni le persone che soffrono la fame, mentre circa un terzo del cibo prodotto viene perso o sprecato. Più di tre miliardi di persone non riescono a permettersi dei regimi alimentari sani, due milioni di persone sono sovrappeso, mentre 462 milioni sono sottopeso. Ognuno merita la sicurezza alimentare».