Negli ultimi giorni il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato impegnato in un lungo viaggio in Cina, approdando in quel di Pechino dove ha avuto di incontrare in alcuni importanti vertici sia il presidente cinese Xi Jinping, che l’omologo dell’Assemblea nazionale del popolo (l’organo legislativo del governo Comunista) Zhao Leji e il premier cinese Li Qiang: un segnale di vicinanza, amicizia e apertura reciproca che – peraltro – segue a ruota il viaggio del tutto analogo intrapreso dalla premier Giorgia Meloni solamente lo scorso luglio; entrambi destinati a lasciare un solco importante in una relazione che negli ultimi anni sembrava essere sempre più vicina ad una rottura.
Dal conto suo – uscito dal secondo vertice con Zhao Leji – il presidente Mattarella ha parlato di una “piena sintonia e convergenza di valutazioni”, segnale chiaro della crescente “volontà di collaborazione reciproca” nel segno “della pace, del multilateralismo e dell’apertura nelle relazioni economiche”: negli ultimi anni – ha ricordato il presidente – l’interscambio economico con il Dragone “si è raddoppiato” raggiungendo la soglia dei “74 miliardi nel 2022“; ma lasciando al contempo ampio spazio di manovra per raggiungere il pieno “potenziale” di import ed export.
Li Qiang – invece – dopo l’incontro con Mattarella ha voluto porre l’attenzione sull’amicizia di “vecchia data” che lega Italia e Cina e che può continuare ad essere una solida base per lo “sviluppo delle relazioni bilaterali“; citando anche il viaggio di Meloni collegando alla testimonianza di “una grande attenzione e una volontà attiva italiana di approfondire ulteriormente” i rapporti.
Durante il vertice Mattarella-Xi Jinping firmati 10 memorandum d’intesa: “Un nuovo punto di partenza storico”
Più interessante – invece – la posizione espressa da Xi Jinping dopo aver incontrato (un paio di giorni fa) il nostro Presidente della Repubblica, definendo il vertice “un nuovo punto di partenza storico” utile per lasciarsi alle spalle le incomprensioni – e soprattutto gli scontri – che si sono generati qualche mese fa dopo l’abbandono italiano della nuova Via della Seta; rivelando – comunque – ai giornalisti che anche nei periodi più bui tra i due Capi di Stato la cooperazione non si è mai fermata, testimoniata da una fitta corrispondenza telefonica e cartacea tra Italia e Cina.
Tanti gli argomenti sul tavolo del confronto con Mattarella a partire – ha spiegato Xi Jinping – dall’importante tema degli ampi stravolgimenti geopolitici internazionali che necessitano di un nuovo clima collaborativo, per arrivare fino ad un nuovo vero e proprio “Partenariato strategico globale” che sappia promuovere lo sviluppo di entrambe le nazioni: non a caso tra la vista di Meloni e quella attuale sono stati firmati in totale 10 memorandum d’intesa che ricoprono settori fondamentali come la cooperazione culturale e l’imprescindibile concorrenza; il tutto abbandonando gli slogan, le contrapposizioni ideologiche e la tendenza a tornare ad “un mondo di blocchi contrapposti”.