Vladimir Putin e il suo omologo turco, Recap Erdogan, si incontreranno nei prossimi giorni in Turchia, in quello che sarà effettivamente il primo viaggio del presidente russo in un paese che fa parte della Nato dall’inizio della guerra in Ucraina. Una missione al centro della quale sembra esserci proprio il conflitto in corso sul territorio di Kiev, oltre che probabilmente l’hub del gas che la Russia vorrebbe creare in Turchia al fine, ovviamente, di esportarlo in Europa.



A dare l’annuncio dell’imminente incontro tra Putin ed Erdogan è stato il consigliere del Cremlino per la politica estera, Jurij Ushakov all’agenzia Ria Novosti. L’ipotesi è che il viaggio avverrà nel corso di febbraio, ipoteticamente, secondo Ushakov, il giorno 12, una data per certi versi simbolica, ma anche studiata per essere nel pieno della campagna elettorale russa e turca. Infatti, la data è immediatamente precedente all’anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina, mentre la Russia si troverà, il 17 marzo, a votare per il presidente e il 31 marzo spetterà alle elezioni locali turche. Per quanto riguarda i contenuti dell’incontro tra Putin ed Erdogan, Ushakov sostiene che si tratterà di “questioni ucraine“, ma ci tiene anche a smentire l’idea che potrebbe aprirsi, così, una finestra per discutere la pace con Kiev.



Heusgen: “Putin non rispetterà gli accordi, capisce solo la forza”

Insomma, Putin potrebbe aver organizzato l’incontro con Erdogan al fine di discutere un qualche piano di pace, ma è altrettanto probabile (se non di più) che durante l’incontro si giungerà ad un qualche accordo per l’hub del gas che, da un lato, migliorerebbe la posizione del leader turco in vista delle elezioni e, dall’altro, quelle del presidente russo che riuscirebbe a guadagnarsi una nuova fonte di entrate economiche, peraltro potenzialmente importante.

Intervista da Repubblica, però, Christoph Heusgen, direttore della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ci tiene a mettere in guardia la comunità internazionale su Putin. “L’unico linguaggio che [il leader russo] capisce è la forza“, spiega l’ex consigliere della Merkel, che per primo ha avuto modo di vedere come sia sua consuetudine calpestare gli accordi internazionalmente stipulati, come “il Memorandum di Budapest” o anche “gli accordi di Minsk”. Inoltre, secondo Heusgen, se Putin ha promesso che “attaccherà la Nato”, quasi certamente lo farà, perché “fa sempre quello che dice. L’unica cosa che lo ferma è una strategia della forza”.