Doveva rimanere segreto ma il Fatto Quotidiano li ha “immortalati” all’uscita della Camera dopo un vertice durato circa mezz’ora: Matteo Salvini e Nicola Zingaretti si sono incontrati e hanno parlato di diversi punti all’ordine del giorno alla vigilia dell’insediamento ufficiale in Parlamento del nuovo Governo Draghi. Lega e Pd provano a deporre per un momento l’ascia di guerra, non a caso il giorno dopo le prime grosse schermaglie tra Carroccio-Cdx e il Ministro della Salute Speranza sul caos-sci.
Il tentativo dei segretari al momento “maggiorenti” del Governo (in attesa di capire il M5s con quali forze e con quanti voti si presenterà domani al Senato) è quello di provare una collaborazione di massima, anche per non lasciare l’iniziativa politica “solo” al Premier Mario Draghi: «Abbiamo parlato di lavoro, del blocco dei licenziamenti, prevenire è meglio che curare», ha spiegato Salvini uscendo dalla Camera. Per il momento nessun commento ufficiale proviene dal Nazareno (impegnato anche nella lite interna sul tema rappresentanza donne Pd nel Governo, con Zingaretti nel mirino delle Democratiche) ma il dialogo scattato ieri tra Lega e Partito Democratico potrebbe essere anticipazione di un “metodo” da riprovare anche con le altre forze politiche.
IL METODO DEI LEADER “DIETRO” A DRAGHI
«Incontro tutti i segretari di maggioranza. Devo sentire anche i Cinquestelle, Forza Italia, Renzi, perché dobbiamo lavorare insieme», ha spiegato ancora ieri Salvini al Fatto, confermando come presto anche le parti sociali verranno incontrate dalla Lega e presumibilmente anche dalle altre forze politiche. Secondo lo staff di Salvini, l’incontro con Zingaretti è avvenuto per «affrontare in concreto e trovare punti di contatto per risolvere alcuni problemi in tema occupazione, in particolare la scadenza del blocco dei licenziamenti dal 31 marzo».
L’intento è di massima collaborazione e viene riferito del “buon clima” mantenuto pur tra due acerrimi nemici politici: non è escluso che i due leader abbiano discusso anche degli altri punti “nodosi” della maggioranza, a cominciare dalle prossime decisioni sulla squadra di sottosegretari, la composizione del Cts e il ruolo di Arcuri e Ricciardi, quest’ultimo nel mirino del Centrodestra dopo gli ultimi allarmi gettati a mezzo stampa su nuovi imminenti lockdown totali. «Se voglio incontrare qualcuno di nascosto non lo incontro nel mio ufficio della Camera, in pieno centro a Roma… Sto incontrando e sentendo al telefono tutti i responsabili di partito, dal Pd ai Cinquestelle, da Forza Italia a Renzi… C’è un momento in cui bisogna deporre l’ascia da guerra e risolvere i problemi», ha spiegato ancora Salvini oggi a The Breakfast Club su Radio Capital, aggiungendo «La politica almeno per i mesi davanti deve usare il tempo per risolvere i problemi, le tre grandi emergenze salute, lavoro, scuola e ritorno alla vita per il resto» – ha concluso – «ho una visione del mondo diversa dalla sinistra».