CHIESA GERMANIA IN VATICANO: “NO SCISMA” MA RESTA FORTE DISTANZA
Niente scisma ma anche prosecuzione del percorso sinodale con forte distanza rispetto alla linea e dottrina della Chiesa Cattolica: insomma, è tutt’altro che risolto il confronto tra i vescovi di Germania (buona parte della Conferenza Episcopale dove l’area conservatrice è in stretta minoranza, ndr) dopo l’incontro dei 62 presuli tedeschi a Roma in Vaticano, alla presenza (solo nella fase preliminare) anche di Papa Francesco. «Sollevato ma anche preoccupato», è il commento di monsignor Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca, al termine della settimana di dialoghi in Vaticano con il Papa e i vertici della Chiesa Cattolica mondiale. «Sollevato perché in questi colloqui si è riusciti a chiarire che non c’è nessuna intenzione da parte dei vescovi tedeschi di mettere in piedi uno “scisma”: siamo cattolici e quello vogliamo rimanere, si è dimostrato che il dialogo è possibile», anche sul percorso sinodale avviato nel 2018 in Germania che vede laici e consacrati discutere di tematiche come sacerdozio femminile, celibato, morale sessuale.
Di contro però, il n.1 dei vescovi tedeschi si dice anche preoccupato in quanto «proprio su queste tematiche rimangono divergenze tra la Chiesa in Germania» e quella che in più di un’occasione chiama «Chiesa di Roma». Sebbene alcuni Cardinali della Curia abbiano proposto una sorta di “sospensione” del Sinodo tedesco, i vescovi di Germania si sono fermamente opposti: «Significava uno stop per il nostro percorso. Non è una opzione, non è una soluzione, tanti vescovi l’hanno detto in modo chiaro, quindi è stata tolta dal tavolo». In particolare ha fatto discutere la posizione reiterata dei vescovi tedeschi circa le benedizioni delle coppie LGBTQ, confermata in conferenza stampa sabato da Mons. Bätzing: «Come vescovo, queste benedizioni tra persone che credono nella benedizione di Dio su un rapporto di fiducia per il futuro non le toglierò. Gli ultimi Papi sono stati molto chiari in merito, hanno fatto il tentativo di dire che la questione è chiusa, ma noi diciamo che la questione esiste».
CASO WOELKI: CHIESA GERMANIA PRESSA PAPA FRANCESCO, COSA SUCCEDE
A far discutere, sopratutto in Germania, è però il caso Woelki: il cardinale Rainer Maria Woelki è da mesi al centro di fortissime polemiche preso i fedeli della sua arcidiocesi a Colonia in quanto il prelato, secondo le accuse, avrebbe protetto numerosi casi di abusi pedofili in passato. Il Card. Woelki aveva presentato le dimissioni al Papa che le però ha rigettate subito: il tema è stato affrontato dal Papa assieme ai vari capi Dicastero e al resto della Chiesa tedesca, ma dal Santo Padre ci sarebbe l’intento di prendersi tempo e non valutare un caso così delicato in maniera “veloce”.
«Si è detto in modo molto chiaro che la situazione di Colonia diventa sempre più insopportabile sia per l’arcivescovo che per i fedeli», denuncia Bätzing, «Tutti soffrono molto, la pressione aumenta sempre di più. Il Papa ha espresso nuovamente la sua opinione, sta ponderando, non è stata presa una decisione nel colloquio e non ce l’aspettavamo. A livello personale pensavo fosse mio compito parlarne, ma anche altri ne hanno parlato, in modo chiaro, dicendo che così non si può andare avanti, serve una soluzione». Non ci sarà uno scisma, almeno non nel breve periodo, ma le posizioni della Chiesa tedesca rischiano di causare sempre più distanza tra le direzioni di Berlino e il Magistero della Chiesa cattolica: «La Chiesa – ha concluso Baetzing – deve cambiare, non si può andare avanti come prima, si tratta di trasmettere il messaggio del Vangelo qui e ora, e non guardare sempre al passato, anche correndo il rischio di una Chiesa ammaccata. In questo, il colloquio con Papa Francesco è stato incoraggiante».