LA DURISSIMA PRESA DI POSIZIONE DEI VESCOVI DI TURINGIA CONTRO L’AFD (E IL BSW)
Come già avevano fatto anche prima del voto, i vescovi della Turingia prendono netta posizione contro il partito di destra AfD che la scorsa domenica ha trionfato alle Elezioni statali dei due lander ex DDR (oltre alla Turingia anche in Sassonia). In una lettera firmata e inviata alla Conferenza Episcopale di Germania, i vescovi di Erfurt (Mons. Ulrich Neymeyr), Dresda-Meißen (Heinrich Timmerevers) e Fulda (Michael Gerber) definiscono il partito Alternative fur Deutschland di fatto «incompatibile con la fede cristiana».
Una squalifica, o meglio una “scomunica”, pesantissima che aggiunge ulteriore benzina al fuoco politico che accompagna ormai da anni la crescita elettorale dell’AfD di Alice Weidel e Tino Chrupalla: il “cordone sanitario” tentato dagli altri partiti tradizionali è riuscito solo in parte e negli ultimi mesi, con il crollo verticale dei consensi per i partiti del Governo di Centrosinistra la crescita dell’AfD, assieme al BSW di estrema sinistra è stata importante. La Chiesa tedesca (o almeno le voci che hanno parlato in questi giorni) si è schierata con forza contro le formazioni “populiste” che in materia di migranti, sicurezza e ricette sociali – secondo i vescovi – rischiano di trascinare la Germania indietro e non in avanti.
«Molte persone stiano seriamente pensando di lasciare la Turingia o che le aziende stiano mettendo in discussione il loro futuro nel nostro land è inaccettabile»: così i vescovi tedeschi intervenuti contro il BSW e soprattutto l’AfD primo partito per distacco in Turingia. Il programma del partito di destra viene definito addirittura «contro la dignità umana» e per questo «non è compatibile con la fede cristiana». I vescovi della Turingia non fanno altro che dare seguito a quanto già denunciato lo scorso febbraio dall’intera Conferenza Episcopale tedesca nei confronti dell’AfD, quando il presidente mons. Georg Bätzing parlava di questo partito e degli altri di estrema destra «ineleggibili per i cristiani».
“CONTRO LA FEDE CRISTIANA: GLI ALTRI PARTITI SI UNISCANO”: L’INVITO DEI VESCOVI DI GERMANIA CHE ‘GUARDA’ ALL’APPELLO DI SCHOLZ
Con la lettera pubblica contro l’AfD i vescovi della Chiesa tedesca non hanno fatto altro che aggiungere un’ulteriore “esclusione” sociale e politica contro i movimenti della destra definita “populista” e addirittura “anti-democratica”. Ma è il medesimo invito che ha già fatto giorni fa il cancelliere socialista Olaf Scholz a stupire della lettera dei vescovi cattolici: visto che la formazione del Governo locale in Turingia sarà molto complesso per i numeri dei seggi necessari, «Facciamo appello a tutti i partiti democratici affinché si accordino rapidamente per una coalizione praticabile per il bene del nostro Paese».
Ecco qui il “cordone sanitario” già evocato da Scholz contro l’Afd, o da Macron in Francia contro Marine Le Pen o via dicendo in tanti altri casi in Europa e no dove la destra non moderata viene “accompagnata alla porta”. Il tema è serio anche perché al netto di differenze esistenti ed ingenti (la destra tedesca di AfD è stata esclusa anche dal gruppo europeo Patrioti per l’Europa, di cui fa parte la Lega e Le Pen) resta che un 30% di elettori ha votato in Turingia e Sassonia per l’Alternativa per la Germania. Come chiedeva provocatoriamente Alice Weidel nella recente intervista a “La Repubblica”, «sono forse tutti estremisti neonazisti?». L’appello poi fatto dai vescovi, come da Scholz, alla Cdu – il partito dei cristianodemocratici, l’unico rimasto indenne dalla crescita dell’ultradestra – fa intravedere quello che potrebbe accadere tra un anno con le Elezioni Federali in Germania: si potrebbe venire a creare una larga coalizione che da Cdu alla Spd fino a Verdi e Liberali possa contrastare le due anime, a destra e sinistra, in grado di conquistare elettori in questi ultimi mesi. Una “grande coalizione” anti-AfD e anti-BSW, è questo che attende la Germania? Nell’attesa di capire come si evolveranno le vicende nazionali, in Turingia la Cdu un primo passo lo ha fatto scegliendo di intavolare un’alleanza post-elettorale con la sinistra e non con l’AfD che pure era disponibile a trattare: reazione del partito di Weidel è, neanche a dirlo, durissima, «la Cdu si imbarca su una strada di sinistra e si autodefinisce vincitrice delle elezioni in Turingia. Non è possibile un disprezzo per la democrazia più grande di questo».