«Aborto tra i diritti Ue? Profonda inquietudine e opposizione»: è netta la bocciatura fatta dai vescovi della Comece, la Conferenza Episcopale dell’Unione Europea, rivolta al Presidente di turno del Consiglio Ue Emmanuel Macron.

Lo scorso 19 gennaio nel suo discorso di insediamento il Presidente francese aveva strappato il forte consenso dell’ala più progressista in Europarlamento per quella richiesta di inserire il diritto all’aborto nella Carta dei Valori Ue. La risposta giunta nella nota firmata dal presidente Comece, Cardinal Jean-Claude Hollerich, con i 4 vice (tra cui l’arcivescovo italiano Mariano Crociata) sottolinea il richiamo a «l’autentica tradizione umanistica dell’Europa», bastata sulla «dignità inalienabile della persona umana e della comunità». È una stroncatura molto forte alla mossa (forse elettorale) di Macron in apertura di reggenza francese del Consiglio Europeo, ma in generale è una risposta importante dal di dentro della Chiesa Cattolica nei mesi dello scontro sui temi “etici” con il clero tedesco, su tutti. Se infatti viene dato pieno accordo alla proposta di Macron di promuovere i valori fondanti dell’Unione Europea, i vescovi Ue ribadiscono che proprio uno di quei valor è «il rispetto della dignità di ogni persona umana in ogni fase della sua vita specialmente in situazioni di totale vulnerabilità, come nel caso di un bambino non ancora nato».



I VESCOVI, MACRON E L’ABORTO

La Comece entra nel merito della vicenda, andando ad ammettere in piena consapevolezza della totale «tragedia e complessità delle situazioni che inducono le madri a prendere in considerazione un aborto»: di contro per, riflette la nota dei vescovi europei, è un dovere delle società occidentali ed europee «prendersi cura della situazione difficile o conflittuale che vivono alcune donne a causa della loro gravidanza», come anche «è una parte centrale del ministero diaconale della Chiesa». L’invito della Chiesa europea è quella di non lasciare mai sole le donne in questo dolore, così come allo stesso tempo «il diritto alla vita del bambino non ancora nato può essere ignorato». Sul piano politico, sul piano religioso ma prima di tutto giuridico: la proposta di Macron viene bocciata su tutti i piani, mettendo in evidenzia come «Da un punto di vista giuridico non esiste un diritto riconosciuto all’aborto nella legge europea o internazionale». Per questo motivo, conclude il documento coraggioso – visti i tempi che corrono tra politicamente corretto e pensiero “liquido” – dei vescovi, la proposta della Francia di inserire il «presunto diritto» all’aborto «non può in alcun modo essere vista come un dare nuova vita ai nostri diritti fondamentali».



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