Sta suscitando delusione negli ambienti anti-Trump la politica sui migranti del presidente Biden. Anche i vescovi USA sono stati molto critici con il neo-inquilino della Casa Bianca, scagliandosi contro la decisione – poi rivista dall’amministrazione dem dopo le polemiche – di confermare il tetto per quest’anno fiscale di 15 mila rifugiati, lo stesso fissato da Donald Trump. Monsignor Mario E. Dorsonville, presidente del Comitato per le migrazioni della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Uscbb), ha definito quella quota nettamente “inferiore a quello che possiamo fare come Paese e non è una risposta adeguata all’immenso bisogno di reinsediamento“. L’auspicio dei vescovi Usa è che l’amministrazione raggiunga “un obiettivo di ammissione di 125mila persone“.
VESCOVI USA DELUSI DA BIDEN SU MIGRANTI
Come detto Biden negli ultimi giorni ha corretto il tiro, sia aumentando la quota massima per i rifugiati nei prossimi mesi, sia annunciando che verrà ripristinata la pratica di accogliere i rifugiati, provenienti da ogni regione del mondo, aprendo così la possibilità di reinsediamento negli Usa a quelle categorie escluse dalla precedente amministrazione (ad esempio con il Muslim Ban). Una decisione, quella di tornare sui propri passi per comunicare un segnale di rottura con l’agenda Trump, che la Conferenza episcopale degli Stati Uniti non ha fatto mistero di aver apprezzato, sottolineando che “il numero senza precedenti di famiglie di rifugiati perseguitati, per motivi religiosi, politici e di altro tipo che prima non potevano viaggiare, potranno finalmente essere reinsediati negli Stati Uniti“. “Le terribili condizioni in cui versano rifugiati e richiedenti asilo destano particolare preoccupazione nella Chiesa cattolica”, chiosa la nota dei presuli, nella quale si mette in risalto “l’operato dei vescovi cattolici degli Usa nell’assistenza e nella difesa degli immigrati“.