I vescovi cattolici Usa tornano alla carica sul tema scottante dei vaccini e dopo aver messo in discussione nei mesi scorsi il siero di Moderna ora sul “banco degli imputati” vi è anche il nuovo vaccino Johnson & Johnson che in Europa verrà con ogni probabilità autorizzato nel prossimo vertice Ema dell’11 marzo. «L’arcidiocesi deve istruire i cattolici sul fatto che l’ultimo vaccino di Janssen/Johnson & Johnson è moralmente compromesso poiché utilizza, nello sviluppo e nella produzione del vaccino, nonché nei test, una linea cellulare derivata dall’aborto», è la nota molto dura del vescovo di New Orleans, Gregory Michael Aymond.
Viene lasciata piena libertà di scelta, come giusto che sia, ai fedeli in merito a quale vaccino anti-Covid farsi sottoporre ma viene ribadito tutto il dubbio “etico” che in diverse autorità ecclesiali d’Oltre Oceano emerge da tempo in merito ad alcuni sieri vaccinali sviluppati. Aymond dice di preferire i vaccini Moderna e Pfizer rispetto al nuovo di Janssen e con lui un disgiungo simile proviene direttamente dalla Conferenza Episcopale Americana, già in aperto scontro con il Governo Biden in merito all’ultima legge sulle discriminazioni “Equality Act”: «l’approvazione del vaccino Covid-19 di Johnson & Johnson solleva ancora una volta dubbi sull’ammissibilità morale dell’uso di vaccini sviluppati, testati e/o prodotti con l’aiuto di linee cellulari derivate dall’aborto».
L’ALLARME DEI VESCOVI AMERICANI
Per il presidente della Commissione per la Dottrina della Conferenza dei vescovi americani – Kevin C. Rhoades – e per l’arcivescovo Joseph F. Naumann, presidente del Comitato Pro-Life i problemi etici dietro al vaccino Johnson & Johnson non sono da poco: «I vaccini di Pfizer e Moderna hanno sollevato preoccupazioni perché una linea cellulare derivata dall’aborto è stata utilizzata per testarli, ma non nella loro produzione. Il vaccino Johnson & Johnson, tuttavia, è stato sviluppato, testato ed è prodotto con linee cellulari derivate dall’aborto che sollevano ulteriori preoccupazioni morali». Come spiega poi ulteriormente ancora Rhoades all’Indipendent in una breve intervista, «Per realizzare il vaccino, Johnson & Johnson ha utilizzato cellule fetali ricavate grazie agli aborti. Scegliere il vaccino di J&J è assolutamente immorale».
La Conferenza Episcopale cita poi il documento recente del Vaticano a firma della Congregazione della Dottrina della Fede che di fatto autorizza anche i vaccini non eticamente irreprensibili laddove non vi siano disponibili altri: «scegliete il vaccino con il minor legame con le linee cellulari derivate dall’aborto» preferendo così di fatto Pfizer o Moderna, piuttosto che Johnson & Johnson. Ancor più duro con i propri colleghi presuli è il vescovo di Tyler, in Texas, Joseph E. Strickland, primo a denunciare i vaccini anti-Covid mesi fa quando emersero i primi dati sul siero Moderna: «Resta il fatto che qualsiasi vaccino disponibile oggi comporta l’utilizzo di bambini uccisi prima ancora che possano nascere […] Rinnovo la mia promessa… non prolungherò la mia vita usando bambini assassinati. Questo è il male: svegliatevi!».