Un vescovo critica su Twitter il nuovo iter di legge sull’eutanasia e Twitter lo censura: ma è il motivo che sconvolge doppiamente, «viola le nostre regole contro la promozione e incoraggiamento del suicidio e dell’autolesionismo». Succede tutto in Irlanda con innocente protagonista il vescovo cattolico di Elphin, Kevin Doran, e ringraziamo Luca Volontè che su La Nuova Bussola Quotidiana ha svelato l’assurdo “caso” in arrivo Oltre Manica: dopo la legge sull’aborto approvata via referendum, la “cattolica” Irlanda punta dritto all’iter di legge sul suicidio assistito dal titolo eloquente “Morire con dignità”, il ddl a firma Eugene “Gino” Kenny.



Attualmente il testo della legge che darebbe via libera al suicidio assistito e alla eutanasia, è all’esame della Commissione Giustizia della camera bassa, scatenando le proteste di medici, esperti di bioetica e Chiesa cattolica che protestano per la mancanza di dibattito e contraltare nell’opinione pubblica. Il contesto dunque fa ben intuire quanto clamore possa aver generato la censura apparsa sotto il tweet del vescovo Doran: lo scorso 20 febbraio il prelato ha scritto nero su bianco che la proposta di legge sull’eutanasia «non è un’espressione di libertà o dignità, ma del fallimento di una società di accompagnare le persone sulla loro via della croce».



LA FOLLIA DEL “ALGORITMO”

Eppure Twitter censura, con motivazioni davvero ben oltre la follia “algoritmica”: «viola le regole contro la promozione del suicidio» è la motivazione addotta ma davanti all’evidente e sensato appello fatto dallo stesso vescovo Doran, la replica del social è ancora più desolante «Il team di supporto ha determinato che una tale violazione ha avuto luogo, e quindi non cambieremo la nostra decisione». Trincerarsi dietro una “postilla burocratica” per censurare ciò che il politicamente corretto e il mainstream culturale vorrebbe imporre: il caso irlandese è inaccettabile e sta scatenando giuste proteste non solo nel campo della Chiesa cattolica. Il vescovo “smaschera” l’ipocrisia di un’eutanasia di Stato ma si tenta di tappargli la bocca: non ci resta dunque che “accordarci” al giudizio impeccabile dato da Volontè sulla Bussola, «Doran è reo di aver smascherato quella satanica usurpazione (falsamente) imitatrice del cristianesimo che, come scriveva René Girard, non si oppone formalmente al cristianesimo ma lo scavalca a sinistra: travisando e paganizzando la pietà cristiana sino al punto di eliminare la dignità umana».