Il vescovo Mark Seitz, conosciuto per la sua attività a favore dei migranti al confine tra il Messico e gli Stati Uniti, ha ricevuto una telefonata di ringraziamento da Papa Francesco in persona per i suoi gesti di solidarietà espressi negli ultimi giorni, con gli Usa messi letteralmente a ferro e fuoco dalle proteste per la morte di George Floyd, in un quadro sociale già pesantemente scosso dall’emergenza coronavirus. Con gli occhi chiusi, la mascherina a coprirgli il viso, delle rose bianche in mano e dei cartelli scritti a mano con la scritta “Black Lives Matter“, slogan delle proteste di questi giorni, Seitz e altri 12 sacerdoti della diocesi di El Paso, in Texas, si sono inginocchiati in silenzio per 8 minuti e 46 secondi lunedì scorso. Pregavano in silenzio per George Floyd e nel contempo esprimevano una protesta per la brutalità della polizia americana, che ha soffocato un altro uomo di colore in una società come quella statunitense pesantemente macchiata dal razzismo. “Sinceramente, raccogliermi in preghiera è solo un modo molto piccolo per partecipare a ciò che tanti stanno mettendo in atto nelle loro proteste pacifiche“, ha spiegato Seitz.
VESCOVO MARK SEITZ: “PAPA FRANCESCO UNITO CON CHI VUOLE CAMBIARE”
L’essersi pubblicamente unito al cordoglio e alle proteste per George Floyd ha messo Seitz al centro dell’attenzione dei media: mercoledì scorso, appena finito di celebrare la messa, il vescovo ha ricevuto una chiamata a sorpresa al cellulare da Papa Francesco in persona il quale, parlando in spagnolo, ha spiegato a Seitz quanto fosse grato per la sua preghiera per George Floyd. “Attraverso me, il Papa sta manifestando la sua unità con tutti coloro che sono disposti a mettere la faccia e dire che tutto questo deve cambiare“, ha spiegato Seitz. “Brutali uccisioni come quella di George Floyd non dovrebbe mai più accadere. Ovunque ci sia una mancanza di rispetto per gli esseri umani, dove c’è un giudizio basato sul colore della loro pelle, bisogna intervenire affinché questo non avvenga mai più. Che una discriminazione così grave avvenga nelle forze dell’ordine, negli affari, nel governo, in ogni aspetto della nostra società, questo deve cambiare. E ora sappiamo molto chiaramente che il Santo Padre sta facendo sua questa preghiera“. Papa Francesco ha definito “tragica” la morte di Floyd e ha detto che sta pregando per lui e per “tutti gli altri che hanno perso la vita a causa del peccato del razzismo“.