Il vescovo di Bergamo ha sospeso un prete che diffonde tesi no vax. La decisione è stata motivata ai microfoni dell’agenzia di stampa Adnkronos dal portavoce della diocesi, monsignor Giulio Della Vite, il quale ha sottolineato che il sacerdote oggetto della decisione, don Emanuele Personeni “aveva annunciato via social che da oggi avrebbe intrapreso un tour nel Paese per portare avanti le sue idee no vax. È stato esonerato mediante un provvedimento pastorale del vescovo perché con il tour in giro per l’Italia abbandona di fatto la parrocchia venendo meno al suo impegno di sacerdote”.



In una nota riservata ai sacerdoti, il vescovo Beschi ha scritto che la scelta “assunta da don Emanuele Personeni, abbandonando l’ufficio e la comunità affidata alla sua cura pastorale come vicario parrocchiale, è a titolo assolutamente personale e in contrasto con le indicazioni date dal vescovo di Bergamo, che lo ha esonerato da ogni incarico pastorale. Nessuna parrocchia è autorizzata a concedergli spazi pastorali”.



VESCOVO SOSPENDE PRETE NO VAX A BERGAMO: “SCONCERTO NELLE PARROCCHIE”

Nel suo comunicato il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha spiegato di avere sospeso il prete no vax e che, in seguito a situazioni di sconcerto createsi nelle parrocchie di Mapello e Ambivere in relazione ai comportamenti da tenersi per garantire la sicurezza sanitaria dei fedeli che partecipano alla vita di tali comunità, riconducibile al contagio da Covid-19, “vengono ribadite le indicazioni diocesane dettate a questo riguardo nel corso di questo anno e rinnova l’appello alla vaccinazione così come sostenuto da Papa Francesco, dalla Conferenza Episcopale Italiana e da quella lombarda. Si tratta di una indicazione che richiede di tradursi, come obbligo morale, e per quello che è previsto, di obbligo legale, in comportamenti coerenti, dettati da uno spirito di sintonia ecclesiale e di responsabilità da parte di coloro che rivestono compiti di guida nelle comunità”.



L’Adnkronos riferisce poi che “già lo scorso ottobre il sacerdote era stato ripreso pubblicamente dal vescovo per una iniziativa, insieme ad altri due sacerdoti, di raccolta fondi per risarcire i tamponi ai no vax con le loro opinioni sulla pandemia”.