Un terremoto a Napoli può causare l’eruzione del Vesuvio?
In una nottata piuttosto difficile per i tanti che a Napoli vivono nell’area dei Campi Flegrei e alle pendici del Vesuvio, investiti dall’ennesimo terremoto, uno sciame sismico che ha raggiunto la magnitudo più alta degli ultimi 40 anni proprio sulla solfatara di Pozzuoli, si riaccendono anche le paure su eventuali reazioni a catena che potrebbe coinvolgere anche uno dei più grossi vulcani attivi in tutta Europa. La domanda che certamente rimbalzerà nella testa di molti napoletani (ma sicuramente non solo) è se un terremoto particolarmente forte a Napoli o ai Campi Flegrei potrebbe portare ad una nuova eruzione del Vesuvio simile a quella che nel 79 dopo Cristo causò la distruzione di Pompei, Ercolano e Stabia.
La risposta è contenuta proprio nella storia di quelle stesse città cancellate dalla lava vulcanica dato che secondo alcuni racconti – tra cui quello reso da Tacito – a causare la violenta eruzione fu proprio un terremoto che venne avvertito nei giorni immediatamente precedenti a Napoli. Difficile, però, ricostruire l’entità di quel terremoto, così come non è chiaro neppure se l’epicentro fosse a Napoli, ai Campi Flegrei, o in altre aree campane, e – di fatto – non è neppure verificato che fu quello a causare direttamente l’eruzioni del Vesuvio.
Terremoto, lo studio sull’eruzione del Vesuvio a Napoli e i ‘lahar’: “Coprirebbero l’intera Piana Campana”
Insomma, la domanda è semplice, ma la risposta è tutto fuorché scontata, anche perché la geologia – a maggior ragione in aree come il Vesuvio che negli ultimi decenni non ha (quasi) mai dato problemi significativi ai residenti di Napoli – è una scienza esatta, ma basata il larga parte su supposizioni, osservazioni e stime statistiche. Non a caso solo recentemente l’Osservatorio Vesuviano è riuscito a concludere un ampio studio basato sulle eruzioni del Vesuvio del 472 e del 1631 dopo Cristo – tra le più violente di cui si abbiano informazioni – e che ha preso in esame gli effetti del cosiddetto lahar, ovvero le colate di fango contente detriti vulcanici che si riversano a valle.
Partendo da alcuni campionamenti che hanno certificato la presenza di lahar in 500 differenti punti della Piana Campana (ovvero l’area dal Tirreno all’Appennino Campano, dal Garigliano alla Penisola Sorrentina che include anche la stessa Napoli e i Campi Flegrei), gli esperti sono riusciti a redigere una mappa delle aree di maggiore rischio da eventuali nuove colate fangose dovute ad un’eruzione del Vesuvio. In linea di massima, il risultato dimostra che una nuova eruzione simile a quelle prese in esame sarebbe un rischio per tutta la Piana Campana, completamente ricoperta dal pericoloso fango che danneggerebbe l’intero ecosistema e le infrastrutture costruire alle pendici del vulcano.