VEZZALI VS DI FRANCISCA: LA PACE NON ARRIVA
Innanzitutto i fatti: la pace, che in tanti avrebbero auspicato, tra Elisa Di Francisca e Valentina Vezzali non è arrivata. Anzi: nel corso della festa per i 70 anni delle Fiamme Oro, tenutasi all’Eur, ci sono stati momenti di puro imbarazzo. La Di Francisca ha provato a seppellire l’ascia di guerra ma, una volta che il microfono è passato alla conterranea (entrambe sono di Jesi), è calato il gelo: “Sportivamente ti stimo perché sei stata una grandissima campionessa, per quanto riguarda il livello umano diciamo che non sei proprio il massimo”. Così ha replicato Valentina Vezzali, aggiungendo che la riappacificazione potrebbe avvenire, forse, qualora la Di Francisca imparasse a rispettare le persone.
Se i presentatori hanno immediatamente spostato l’attenzione, a seguire i commenti post-evento hanno proseguito sulla strada della diatriba: la Di Francisca si è detta triste, la Vezzali ha tenuto ferma la sua opinione rimarcando che lo sport, che unisce come valori, le ha anche insegnato il rispetto per gli altri. Insomma: il tentativo è andato a vuoto, del resto la stessa Elisa Di Francisca aveva sottolineato che “come parlo faccio danni”. I riferimenti? Ormai fanno letteratura, e rimandano alle Olimpiadi: in veste di commentatrice, Elisa aveva prima contestato la nazionale di volley femminile – beccandosi un’aspra risposta da Julio Velasco – per poi attaccare la felicità di Benedetta Pilato per un podio sfuggito per un centesimo, con quel celebre “ci è o ci fa?” che aveva indignato il popolo social.
VEZZALI VS DI FRANCISCA: L’ORIGINE DELLA FAIDA
Il punto è che questa faida tra le due straordinarie fiorettiste dura da tempo, ed è anche difficile ripercorrerne le tappe: le dichiarazioni della Di Francisca di cui sopra, comunque, ci dicono di un personaggio che potremmo definire senza troppi peli sulla lingua e forse anche spigoloso, abituata a dire quello che pensa e a volte, purtroppo, anche in modo poco convenzionale. Un po’ l’opposto della Vezzali che, già deputata e viceministro dello sport, ha imparato l’arte della diplomazia; ad ogni buon conto si è più o meno concordi nello stabilire che l’inizio dei problemi sia da collocare nel 2009.
Qui Elisa Di Francisca, che all’epoca ha 27 anni, ai Mondiali di scherma batte per la prima volta Valentina Vezzali, già trentacinquenne, campionessa di tutto e indiscussa leader del fioretto femminile (e non solo). La cosa si ripete due anni più tardi, poi si arriva alle Olimpiadi di Londra: è il 2012 e la Di Francisca vince la medaglia d’oro nella finale contro Arianna Errigo, che in semifinale ha battuto la Vezzali. È la fine di un’era: Valentina abdica dopo tre titoli consecutivi, e la prende tutt’altro che bene.
L’AUTOBIOGRAFIA E IL “RUOLO” DI ARIANNA ERRIGO
Le cose però si fanno infuocate a seguire: la Di Francisca, così pare, commenta e celebra in maniera sarcastica questa medaglia d’oro e lo farà anche nell’autobiografia “Giù la maschera”, pubblicata nel 2021. Qui, infatti, Elisa ci va giù pesante: nel definire la sua impresa a cinque cerchi parla espressamente di “vezzalicidio” e riferisce come all’interno della nazionale di fioretto lei e Arianna Errigo, la più giovane del gruppo e dunque vista anche come la nuova da crescere e “proteggere”, fossero “coalizzate contro la zarina”.
Questo dunque, unito a qualche screzio con l’allora CT Giulio Tomassini, sarebbe il fattore scatenante del duello. Non solo: dopo i risultati deludenti alle Olimpiadi di Tokyo, la Di Francisca aveva auspicato un cambio di rotta da parte di Andrea Cipressa, definendolo poco di polso, e aveva accusato la Errigo di aver ceduto nei momenti decisivi. La monzese, un tempo “alleata” della collega, non l’aveva mandata giù rispondendo per le rime; insomma una faida con tanti episodi, chissà se arriverà mai anche quello della pace…