Si è aperto oggi a Roma – presso l’Auditorium ‘Palco della Musica’ di Universitas Mercatorum – il 24esimo Congresso sul diritto del lavoro e la sicurezza sociale promosso dall’omonima Società internazionale e che ogni raccoglie in un diverso continente centinaia e centinaia di esperti sul diritto lavorativo per una serie di confronti costruttivi sulle sfide future e sui mezzi per affrontarle e superarle: quest’anno – appunto – la palla è passata all’università telematica italiana che aveva presentato la sua candidatura già lo scorso anno a Ghent (sede del 23esimo Congresso) riscuotendo l’unanimità dei voti da parte dell’Assemblea che costituisce una sorta di ‘board’ dell’evento.



A partire da oggi – martedì 17 – e fino al 20 settembre 2024 Roma diventerà la capitale mondiale del diritto lavorativo, accogliendo gli oltre 700 iscritti al Congresso sul diritto del lavoro (tanti da costringere Universitas Mercatorum a chiudere con largo anticipo la finestra per ricevere l’accredito) che prenderanno parte ai numerosi panel ed incontri che si terranno in questi giorni: prevista la presenza di esperti provenienti da ben 87 paesi mondiali, con la Ministra del lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone che ha dato il via ufficiale alle danze dal palco romano.



In questi giorni di Congresso sul diritto del lavoro gli esperti mondiali presenteranno i loro ultimissimi studi con l’obiettivo di discutere su – questo il titolo dell’evento – “Lavoro in un mondo che cambia“, concentrandosi sui filoni della “ricerca dei diritti del lavoro” e della “giustizia sociale”; mentre alla call for papers indetta da Universitas Mercatorum sono stati presentati più di 500 studi innovativi dei quali ne saranno scelti – ed ovviamente premiati – 5 nel corso della cerimonia di chiusura dell’evento romano.



Universitas Mercatorum: “Il Congresso sul diritto del lavoro è un’occasione unica per rispondere alle sfide del futuro”

Siamo estremamente soddisfatti – fa sapere l’Ordinario di Diritto del lavoro della Universitas Mercatorum Marco Mocella, anche coordinatore del comitato organizzativo del Congresso sul diritto del lavoro – del successo dell’iniziativa” che ha già reso l’edizione romana quella con “il maggior numero di adesioni di tutti i tempi” per partecipare – in quella che chiama “un’occasione ghiotta per qualunque studioso serio di diritto del lavoro” – agli incontri con gli “esperti internazionali” che si terranno a Roma.

Dal conto suo – invece – il rettore di Universitas Mercatorum Giovanni Cannata si è detto “particolarmente lieto” di poter ospitare il Congresso nell’auditorium della sua facoltà, specialmente in un contesto storico di “grandi cambiamenti sociali prima ancora che economici” facendosi portavoce e testimone dell’importanza “della collaborazione internazionale nell’affrontare le complesse sfide del diritto del lavoro di oggi” in un vero e proprio “scambio critico di idee” che permetterà di “dare forma al futuro a beneficio delle società di tutto il mondo“.

E ancora, il presidente del gruppo Multiversity Luciano Violante ritiene la possibilità di “assistere all’apertura” del Congresso sul diritto del lavoro “un grande privilegio“, soprattutto in una città “che da tempo è simbolo di tradizione giuridica e di progresso sociale” quale è Roma; per poi ricordare che ora più che mai “dobbiamo affrontare sfide senza precedenti (..) dalla trasformazione digitale alle disuguaglianze sociali” con i giusti “quadri giuridici solidi” che potrebbero emergere proprio dalle “discussioni che si svolgeranno nei prossimi giorni” al fine “non solo di proteggere i lavoratori” ma anche “di promuovere l’equità e la giustizia sociale“.

Non è mancato – infine – neppure il commento del CEO di Multiversity e presidente di Universitas Mercatorum Fabio Vaccarono che ha posto l’accento sull’importanza della “diffusione del sapere e della promozione della ricerca scientifica in una prospettiva internazionale” di cui il Congresso sul diritto del lavoro è “una chiara dimostrazione” che cerca le risposte alle “sfide senza precedenti [che] richiedono al mondo del lavoro di evolvere in un quadro normativo che risponda a questi cambiamenti“.