Dopo diverse settimana di rumor e voci di corridoio, il ministro Francesco Lollobrigida – unitamente al collega Andrea Abrodi, che ha però partecipato in differita a causa di un problema di salute – ha annunciato ufficialmente l’avvio del servizio civile agricolo: la cornice scelta per fare l’annuncio è stata quella del G7 Giovani che in corso in questi giorni in quel di Siracusa che è diventato un’occasione – oltre che per rilanciare le giovani mente del futuro – per promuovere lo sviluppo di un’attività economica che rischia sempre più di sparire a causa dello scarso interesse da parte delle ultime generazioni.



Prima di vedere nel dettaglio cosa sia il servizio civile agricolo, è interessante soffermarci sulle parole del ministro Lollobrigida che l’ha descritto come un’occasione – peraltro “prima” nel suo genere sul nostro territorio – per “servire la Patria con una attività di valore agricolo” completamente spesata dallo Stato che permetterà a giovani e giovanissimi di “fare esperienza in tanti mondi” e di crearsi un background di conoscenze e competenze utili per il loro futuro lavorativo; mentre il ministro Abrodi ha ricordato la complementarietà di queste attività con la recentemente varate “riserva del 15% dei posti nei concorsi pubblici” per chi partecipa ad ogni forma di servizio civile. 



Cos’è e come funziona il servizio civile agricolo: 507 euro di rimborso spese e attività formative agrarie

Tornando al punto di partenza, pare certo che il servizio civile agricolo partirà a brevissimo ed una volta che sarà pubblicato ufficialmente il bando potremo discutere nel dettaglio di come funzionerà; tuttavia ad oggi – sempre grazie alle parole di Lollobrigida ed Abdrodi – possiamo iniziare ad anticiparne alcuni interessanti aspetti a partire dal fatto che la data di avvio ufficiale sarà quella del 2 ottobre con la pubblicazione – appunto – del bando riservato alle aziende che rimarrà aperto fino al 28 novembre.



In quella finestra di tempo le imprese e le aziende che intendono partecipare nel ruolo di datori al servizio civile agricolo potranno (e dovranno) presentare i progetti che hanno in mente per i ragazzi che verranno ‘assunti’: questi ultimi verranno scremati e selezionati dal Ministero che – infine – li sottoporrà ad una platea di mille tra i più di 6mila giovani che hanno presentato le domande di accesso al servizio civile per il prossimo anno che potranno scegliere se accettarli o meno e dare il via (o meno) alla loro esperienza nei campi.

Un’altra certezza del servizio civile agricolo è che – similmente alla controparte generale – prevederà un rimborso spese di 507 euro a favore dei giovani assunti e garantito dai fondi statali messi a disposizione del progetto; mentre resta incerto il contenuto dei singoli progetti visto che spetterà alle aziende redigerli tenendo a mente che dovranno includere anche percorsi formativi sulla promozione e tutela degli alimenti, sull’economia circolare e sulla riduzione degli sprechi, ma anche sulla tutela della biodiversità e dell’ambiente, senza dimenticare le necessarie attività di inclusione a favore dei disabili e dei soggetti fragili.